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La conciliazione vita-lavoro in Smart Working

Creato il 29 febbraio 2016 da Propostalavoro @propostalavoro

smartworking

In che direzione va il lavoro? Anche il lavoro dipendente ormai va verso forme sempre più flessibili e con ampi margini di autonomia. Lo conferma l'ultimo disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, quello sul “Lavoro Agile”, una modalità di lavoro che è sì subordinato, ma per nulla simile al “posto fisso” a cui siamo abituati.

Di fatto, il nuovo disegno di legge non prevede nuove forme contrattuali ma definisce in modo più completo le principali linee direttive dello Smart Working all’interno del panorama aziendale.

In sintesi, il Lavoro Agile sarà un accordo, tra dipendente e datore sulla scelta della modalità, dei luoghi e dei tempi di lavoro, senza andare a toccare i diritti economici e di trattamento del dipendente “agile” – che conserva la parità con gli altri colleghi dell'azienda, compresi premi di risultato e bonus eventuali.

Lo Smart Working ha tutte le carte per diventare un fondamentale strumento di conciliazione vita-lavoro. Come misura di welfare, servirà a stimolare l’adozione di politiche che permettano al lavoratore di conciliare la propria attività lavorativa con gli impegni della vita quotidiana. Il lavoro agile, infatti può rappresentare una soluzione efficace per conciliare entrambi gli impegni, garantendo allo stesso tempo un aumento del coinvolgimento del singolo all’ambiente di lavoro, con conseguenti effetti positivi a catena per l’intero sistema aziendale.

Un esempio di quanto utile potrà essere lo Smart Working sono i genitori lavoratori con figli piccoli: per esempio, una mamma che per recarsi in ufficio impiegherebbe con la macchina o i mezzi pubblici una o due ore, grazie al Lavoro Agile riuscirebbe ad organizzare al meglio il suo tempo decidendo in modo autonomo come scandire la  giornata tra lavoro e cura dei figli. Stesso discorso per i papà, naturalmente.

I vantaggi dello Smart Working in quest’ottica di bilanciamento del rapporto lavoro-famiglia potrebbero quindi essere vari e molteplici:

  • incremento della produttività legato a una maggiore soddisfazione lavorativa
  • possibilità di scegliere i propri ritmi lavorativi, venendo giudicati solo sul risultato finale.
  • riduzione delle spese aziendali ed individuali, risparmiando per esempio sul costo dei trasporti,
  • contenimento dei tassi di assenteismo, grazie alla possibilità di lavorare da remoto.

In conclusione, le novità che stanno per essere introdotte in materia di Lavoro Agile/Smart Working possono essere sicuramente un passo importante nel tentativo di far crescere questa nuova strategia lavorativa anche in Italia. Si può ben sperare che il lavoro agile diventi un importante incentivo all’occupazione, garantendo un accesso più agevole nel mondo del lavoro anche alle nuove generazioni.

Bisognerà però chiarire prima alcuni punti, finora rimasti abbastanza oscuri: dal come evitare lo sconfinamento della vita lavorativa in quella privata, a in che modo controllare l’effettivo lavoro del dipendente da parte del datore di lavoro. Servirà inoltre una buona dose coraggio e impegno da parte dei management aziendali ad aprirsi a una filosofia meno legata a vecchi schemi come l’orario e le postazione fisse ma caratterizzata da una maggiore fiducia verso i propri dipendenti.

Ignazio Morali


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