Cosi come descritto nella loro casa sul web: “I Food Share è una piattaforma on line di condivisione di cibo e permette di coniugare la richiesta di prodotti agroalimentari per scopi umanitari con il recupero e la messa a disposizione del cibo a partire dal comune cittadino fino alla grande e piccola distribuzione e alle aziende agricole che vorranno offrire il loro surplus a scopi solidali. Il sistema è un valido supporto di mediazione e condivisione di prodotti agroalimentari a vocazione territoriale, il surplus prodotto, acquistato o invenduto di ogni territorio può essere utilizzato a fini solidali, avviando e sostenendo politiche di sostenibilità ambientale e valorizzazione di beni alimentari altrimenti destinate al rifiuto urbano”.
Un progetto interessante che, a mio parere, non ha la territorialità necessaria e non raggiunge l’obiettivo di mettere in contatto diretto chi ha “il bisogno” e chi dona. Dalla mia piccola esperienza diretta di amministrazione locale (10 mesi di Assessorato nella città di Bagheria) è necessaria la mediazione tra l’associazione locale, conosciuta e riconoscibile, ed il bisogno singolo. Da quanto indicato, sembrerebbe impossibile, ad esempio, alla associazione volontaria locale chiedere le ceste in nome e per conto, sintetizziamolo cosi. Approfondirò certamente.
PS. in questi giorni Bagheria vive uno dei suoi momenti più bui della sua storia, colpa della crisi finanziaria e delle scelte politiche degli ultimi anni. Il problema principale è la gestione dell’ATO rifiuti (COINRES) e del personale assunto scriteriatamente. Montagne di rifiuti per le strade e leggere di “… beni alimentari altrimenti destinati ai rifiuti” fa male.