La conferma della regola è una delle meraviglie custodite nella Chiesa Superiore di San Francesco ad Assisi. L’affresco fu realizzato da Giotto tra il 1290 e il 1295 e rappresenta l’approvazione della Regola francescana da parte di Innocenzo III. C’è San Francesco, con la barba, che sorride mentre riceve la benedizione papale e la bolla che autorizza l’ordine francescano. Merita un viaggio ad Assisi, vedere La conferma della regola e gli altri ventisette affreschi dedicati alla vita di San Francesco. Adesso, grazie al Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’opera d’arte rivive anche in 3D.
ricostruzione 3D dell'affresco di Giotto La conferma della regola
Il CNR ha realizzato due installazioni di realtà virtuale presso il Monte Frumentario, con coordinamento scientifico dell’ Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc-Cnr). La prima installazione è un grande ambiente di interazione virtuale in cui la ricostruzione 3D dell’affresco di Giotto, drammatizzata, viene proiettata su una superficie di circa 5 x 4 metri.
“I personaggi si animano e la scena viene raccontata durante il suo svolgimento”, spiega Eva Pietroni, dell’Itabc-Cnr, che ha curato il progetto insieme con il collega Francesco Antinucci dell’ Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc-Cnr).
“Nello spazio buio antistante la proiezione il visitatore è libero di muoversi e interagisce all’interno dello spazio virtuale con il solo movimento del corpo, avendo la sensazione di entrare fisicamente nella scena. Un sistema di cattura del movimento (attraverso una videocamera a infrarossi, installata sul soffitto) identifica il visitatore in quel momento attivo, tracciandone gli spostamenti: in tal modo l’utente diventa un vero e proprio ‘joystick’ e, camminando, determina la mutazione del punto di vista della scena, fino a penetrarla e a confondersi fra i personaggi di Giotto e divenendo un attore partecipe della scena”.
ricostruzione 3D dell'affresco di Giotto La conferma della regola
L’interazione all’interno di uno spazio tridimensionale avviene dunque con il solo movimento naturale del corpo, senza l’ausilio di alcuna delle interfacce tradizionali (mouse, joystick, tastiere, icone, pulsanti, finestre di dialogo, ecc.) e quindi nel modo più naturale e semplice possibile.
“La seconda installazione virtuale, più descrittiva ed interpretativa, è complementare alla prima e qui la resa tridimensionale è mirata all’indagine spaziale e prospettica dell’immagine giottesca”, continua Pietroni, “che appare ancora empirica ed imperfetta rispetto alle regole teorizzate più di un secolo avanti”.
L’applicazione si compone di due finestre principali: una con l’immagine bidimensionale di Giotto (visualizzabile “come è” o “come era”) e una con la scena interattiva ricostruita in 3D: “Il confronto tra le due evidenzia in cosa e dove la costruzione giottesca differisca da quella prospettica corretta e rende possibile, attraverso un mouse e una consolle entrare virtualmente nella scena, scegliendo punti di vista privilegiati, oppure visualizzare la prospettiva con punto di fuga centrale”.
Obiettivo della mostra – Assisi, Basilica di San Francesco e Palazzo del Monte Frumentario, dal 10 aprile al 5 settembre – è esporre i capolavori restaurati del Giotto e, laddove non sia stato possibile, restituirli in forma virtuale.
Qui si può scaricare il video dell’installazione virtuale.