IL MARE DI VECCHIANO.
A Piombino si producono rotaie, lamiere, vergella; in futuro queste produzioni potranno avere degli incrementi, ma non vistosi come negli anni passati. La funzione trainante che hanno svolto sarà persa. Arriveranno le leghe più sofisticate: gli acciai speciali, indispensabili in alcuni settori importanti come le produzioni aeronautiche e le costruzioni di macchine utensili. La Fiat intende rifilare allo Stato le partecipazioni che ha nelle acciaierie di Piombino le quali chiuderanno i conti del 1975 con una perdita di otto miliardi! Ma… come si fa a dire no alla Fiat? Giuseppe D’Alema, vicepresidente dei deputati comunisti, afferma che: La Fiat vuole tenere la polpa per sé, e getta l’osso alla collettività. La commedia dei privati che entrano in società con lo Stato quando ci sono prospettive di guadagno, e salpano l’ancora appena monta un po’ di maretta, deve finire. Gli Agnelli in passato hanno avuto già troppi favori dallo Stato. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
PICCOLO BAFFO
Piccolo baffo
mi sa che
sei fregato
anche te.
Non candidarti
nei grandi gesti
ti annoveri
anche nell’ordine dei furbi.
All’alto scranno ambisci
primo degli italiani
saresti
se fosti nei modesti.
Della Camera e del Senato
i traditori dell’ideale umano
tutti i Presidenti hanno voluto
quei piccoli eredi del Pirro famoso.
Perciò si conviene
l’istituzione logica lo esige
al gran Cavaliere si deve
la Presidenza del Paese.
Per tutti voi
casta scellerata
dell’attuale sistema
ovvia è la convenienza.
-Renzo Mazzetti-
(Marzo 2013)