di CARLO VALENTINI
Dalle banche al marketing, dal turismo alla logistica. Coop è (anche) femmina. Dice Enrica Cavalli, unica donna al vertice di una banca coop, la Banca Malatestiana: "Gli uomini sono più abituati a muoversi sulla base di regole che esistono da una vita mentre le donne hanno una maggiore attenzione ai dettagli. Nel campo del credito oggi occorre trovare forme innovative per trasformare la mentalità individualista nella nuova maturità del lavorare insieme e in questo l'apporto delle donne può essere importante".
Il suo fiore all'occhiello è quello di tendere a una sorta di approccio etico al credito: "Non abbiamo mai smesso di sostenere le piccole aziende del territorio- dice- in particolare nei loro investimenti per ristrutturare e mantenere l'attività."
La sfida di essere imprenditrici, in forma coop. Anna Piacentini è i a capo di People 3.0, cooperativa che si occupa di formazione e marketing. Spiega: "Il merito delle donne è appianare la litigiosità. All'interno della coop abbiamo maturato nel tempo il coinvolgimento e la maturazione da parte di tutti i soci a prendersi responsabilità di un progetto, ma anche a fare un passo indietro se un collega risulta più esperto, e tutto questo senza conflittualità".
Quanto all'apporto che una coop guidata da una donna può dare al marketing, dice: "Indubbiamente il marketing è esploso negli ultimi tempi, noi abbiamo creato una rete di marketing tra produttori e una serie di gruppi, ad esempio Autogrill, Nestlè ed altri, che ha portato alla realizzazione di rapporti diretti e alla valorizzazione della catena distributiva. Quindi un passo in più rispetto alla sola promozione".
People 3.0 opera in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e nei Paesi dell'Unione europea. Tra breve aprirà una sede a Londra. Anna Piacentini è a capo di 12 soci e 15 collaboratori. Aggiunge: "Diamo alle imprese con cui collaboriamo anche servizi che vanno dalla gestione dello stress al rafforzamento della leadership e all'incremento del business aziendale, con l'obiettivo di farle crescere ma nello stesso tempo crescere noi".
Il mondo per lo più finora inesplorato della cooperazione al femminile è stato monitorato dal giornalista Elio Pezzi nel libro "Donne al timone", sponsorizzato da Confcooperative Emilia-Romagna. Dice: " In un momento problematico per la cooperazione fare emergere il ruolo delle donne può costituire una boccata d'ossigeno di rilevante valore".
Tra le case history, quella di Elisabetta Ivaldi, presidente di una coop (Itinera) che si occupa di turismo. Dice: "Noi intendiamo un turismo che spazia dall'arte alla gastronomia, dalla musica alla storia e all'ambiente, con l'uso ovviamente anche del web, dei social e della comunicazione integrata e puntando a costruire sinergie tra enti pubblici e privati e le figure professionali specifiche attive sul territorio".
I servizi sono offerti anche in lingua inglese, francese, russa, spagnola e tedesca "perché grande impegno- aggiunge- è riservato al turismo internazionale, decisamente in crescita".
Sono 440 tra soci e dipendenti quelli che guida Paola Pesci, numero uno di Ageste, che si occupa di trasporti, logistica, ambiente, rifiuti. Ha portato nella coop "l'affiatamento della base sociale, l'umiltà di ascoltare tutti, il dialogo umano- dice- ma non a scapito della rapidità delle decisioni, essenziale nel mercato di oggi".
Infine, la scommessa di Antonella Bolognesi, che con Uscita di sicurezza (così si chiama la coop) accoglie giovani con disagi sociali non per dare solo assistenza ma per inserirli nel mondo del lavoro, così ha realizzato un laboratorio per l'assemblaggio di schede elettroniche e un altro laboratorio che si occupa della disinfestazione adulticida, cioè effettuata in modo naturale, con insetti. "Si tratta di un modello in progress - spiega Antonella Bolognesi- la nostra filosofia è arrivare a far acquisire al giovane la capacità di autonomia necessaria a entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro e della società".
Le coop si vantano di registrare il maggior numero di donne nelle posizioni apicali: il 23% contro il 16% delle società di capitali e delle società di persone. La percentuale sale al 26% se si considerano, oltre alle posizioni apicali (amministratore unico e presidente), i ruoli ricoperti negli organi di gestione e controllo delle cooperative.
11.03.2016