Questa costruzione è stata rifilata alla Di Vittorio da Polis Spa
La risposta di Elisabetta Gualmini, Vicepresidente della Regione con delega al Welfare, ad una interpellanza avanzata dal Consigliere Regionale Tommaso Foti permette di capire qualcosa circa le intenzioni della Regione Emilia Romagna che ha concesso alla cooperativa finanziamenti per 11.659.122,64 euro e risulterà pertanto uno dei principali creditori.
La lettura del documento è utile per mettere a fuoco altri aspetti della complessa vicenda. Il documento comunque non da alcuna speranza ai cosiddetti soci prestatori che, complessivamente, avanzano un credito verso la Cooperativa di circa 12,5 milioni di euro (Prestito Sociale).
Più percorribile, anche se non facile, la strada per limitare i danni ai soci che godono di alloggi in proprietà indivisa.
Ora il quadro tende a precisarsi anche se permangono importanti zone d'ombra che debbono essere chiarite, non a Bologna, ma qui a Fidenza.
Risposta
interpellanza oggetto n. 75/2015
In
riferimento all’oggetto e alle questioni poste dal consigliere,
sono a precisare il quadro generale della situazione, i passaggi
compiuti dalla regione e le future piste di lavoro.
La
Coop. Di Vittorio gestisce un patrimonio di 485 alloggi in proprietà
indivisa, oggi totalmente ipotecato, di cui 271 localizzati in comune
di Fidenza. Gli altri sono distribuiti nei comuni di Parma,
Salsomaggiore, Noceto, Fontanellato, Fontevivo, Fornovo. Tale
patrimonio genera un introito annuo da canoni calcolato in 1,6/1,8
milioni di euro.
Il
29 dicembre 2014 il Tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento
della Coop. Giuseppe Di Vittorio con sentenza depositata il 2 gennaio
2015 avendo riscontrato una situazione debitoria di 67 milioni di
euro contro un attivo patrimoniale liquido di 4.200.000. Nella
sentenza viene fissata l'udienza del 15 aprile per l'esame dello
stato passivo: entro un mese prima dell'udienza i creditori debbono
presentare ricorso per ammissione al passivo. Nel disporre
l'esercizio provvisorio per 90 giorni, affidato ai due curatori
fallimentari, il Tribunale ha incaricato gli stessi di depositare
entro la scadenza una relazione sulla convenienza o meno per i
creditori riguardo alla prosecuzione anche temporanea dell'esercizio
di impresa.
Complessivamente
la Regione ha concesso alla coop. Di Vittorio finanziamenti pari a
11.659.122,64 euro:
-
una
somma pari a 8.787.802.26 euro è stata concessa per contributi in
conto capitale di cui 1.802.324,33 euro a titolo di anticipazione
che l’operatore deve restituire alla regione a partire dal 30°
anno dall’ultimazione dell’intervento;
-
una
somma pari a 2.871.320.38 è stata concessa per contributi in conto
interessi per l’accensione di mutui agevolati.
I
finanziamenti erano destinati alla realizzazione di alloggi in
locazione o a godimento permanente. La normativa regionale prevede
che in caso di cessazione o di cambiamento di attività da parte del
soggetto proprietario gli alloggi debbano essere devoluti ai comuni
sul cui territorio sono ubicati. Inoltre è previsto che gli immobili
i cui alloggi sono destinati alla locazione o godimento permanente
possano essere venduti nella loro interezza: gli acquirenti sono
tenuti al rispetto di tutti i vincoli e gli impegni assunti dagli
operatori beneficiari dei finanziamenti regionali. Pertanto si
evidenzia come non vi sono modifiche nei rapporti in essere con la
regione se il patrimonio vincolato è mantenuto nel ramo di
continuità della società o comunque mantiene la propria
destinazione alla locazione o godimento permanente.
La
prosecuzione dell’esercizio d’impresa da parte di un altro
soggetto rappresenta per questa regione l’ipotesi che tutela
maggiormente gli interessi coinvolti: questa decisione compete
ovviamente ai curatori fallimentari nominati dal Tribunale. In caso
contrario, e cioè in caso di alienazione del patrimonio della
cooperativa “Di Vittorio” senza più vincolo di destinazione, la
regione dovrà valutare l’esigibilità di tutti i contributi
concessi in conto capitale.
Parallelamente
all’iter procedurale legato al fallimento della cooperativa, la
regione ha avviato un percorso di confronto con le Istituzioni locali
per individuare alcune possibili soluzioni, analizzando la situazione
e le ricadute sul territorio, compreso il rischio di disperdere un
patrimonio abitativo che oggi ospita quasi 500 famiglie, le quali
oltretutto sono creditrici nei confronti della cooperativa fallita di
circa 12,5 milioni di euro di Prestito Sociale, difficilmente
recuperabile. Il prestito sociale è rappresentato dalle
anticipazioni dei soci assegnatari della cooperativa che hanno
permesso, assieme al contributo regionale, di realizzare gli
interventi riducendo al minimo gli oneri finanziari.
Si
è dato mandato agli uffici regionali competenti di valutare tutte le
possibili soluzioni di questa complessa vicenda all’interno del
quadro normativo vigente allo scopo di tutelare gli interessi
coinvolti, a partire dall’Istituzione Regione e ovviamente anche
delle tantissime famiglie che attualmente vivono in questi alloggi.
Inoltre, la regione sta valutando la possibilità di coinvolgere i
Sindaci dei comuni interessati per proporre loro una azione comune a
salvaguardia della continuazione della attività di gestione degli
alloggi a proprietà indivisa, tutelando il diritto degli assegnatari
di risiedervi e riscuotendo gli affitti, nella presunzione che tale
introito costituisca riserva sufficiente almeno a sostenere gli
interessi dei mutui ipotecario accesi con le Banche.
Infine
si sta valutando la necessità di istituire, con i Comuni, un
collegio legale a difesa degli enti coinvolti per concordare con i
curatori fallimentari un percorso che dia continuità all'esercizio
della gestione della proprietà indivisa, senza nessun coinvolgimento
nelle vicende della Soc. Polis Spa controllata dalla Di Vittorio,
dichiarata fallita contestualmente, e delle iniziative
imprenditoriali da questa a vario titolo intraprese.