"Fantozzi" e "Il secondo tragico Fantozzi" li adoro entrambi. Da piccolo recitavo quasi a memoria tutte le scene più famose. Tra queste, ovviamente, quella relativa a "La corazzata Potemkin" di Sergej M. Ejzenštejn, battezzata nel film di Luciano Salce come "una cagata pazzesca!"Anni dopo però, durante una lezione di Storia e critica del film, ricordo che provai un certo imbarazzo quando scoprii che Fantozzi aveva bollato per sempre un vero e proprio capolavoro del cinema. Sia chiaro, nel film con Paolo Villaggio l'esplosione rabbiosa dell'impiegato costretto a vedere tutta una serie di pellicole mute al posto della classica partita di calcio è comprensibilissima. Tuttavia, ancor oggi, non mi vergogno a confessare che mi sorprende un leggero fastidio quando una persona qualsiasi (fosse anche un mio caro amico...) si ritrova a rifare la battuta in mia presenza. Insomma, per intenderci, urlereste mai che un Picasso è una boiata pazzesca? Che i Notturni di Chopin fanno vomitare? O, per tornare in ambito cinematografico, che "2001: Odissea nello spazio" sia una stronzata mega-galattica? Credo proprio di no oppure, nel qual caso, spero motiviate in modo esaustivo e coerente (penso che le suddette opere lo meritino...) le vostre riserve. Sapete quanti, tra quelli che citano Fantozzi ridendo della famosa scena, hanno davvero visto "La corazzata Potemkin"? Pochissimi. Sfatiamo allora una serie di luoghi comuni. "La corazzata Potemkin" non è un film lunghissimo e lentissimo. E' vero l'esatto contrario. Dura 75 minuti ed è caratterizzato da un ritmo molto sostenuto, a tratti pirotecnico. La scena della scalinata di Odessa, quella - per intenderci - relativa "all'occhio della madre", è quanto di più rivoluzionario potesse essere girato all'epoca (siamo nel 1925). Il film che vediamo in Fantozzi, inoltre, non è quello girato da Ejzenštejn bensì un falso che - per ragioni di diritti non concessi - fu intitolato "La corazzata Kotiomkin" di tale Serghei M. Einstein: il riferimento è sì palese ma è anche vero che nelle intenzioni di Salce e Villaggio c'era lo sberleffo nei confronti di tutto un cinema "impegnato" di cui il capolavoro russo rappresentava la summa, oltreché la forte presa in giro per certi sterili e noiosi "dibattiti" tanto di moda nei cineforum di quel periodo. C'è da dire, comunque, che il montaggio analogico citato nel film di Fantozzi a mo' di presa in giro, è stato realmente teorizzato da Ejzenštejn e che fu impiegato, in seguito, anche da registi quali Coppola, Peckinpah e Kubrick. Andatevi a leggere "La forma cinematografica" e "Teoria generale del montaggio", scritti entrambi dal regista russo, se volete saperne di più.Tutto questo giusto per puntualizzare l'importanza de "La corazzata Potemkin" a circa un mese dalla presentazione, negli Stati Uniti, della nuova copia interamente restaurata. Si tratta di una versione completa, comprensiva sia dei tagli apportati nel corso degli anni e sia della colonna sonora originale realizzata dal maestro austriaco Edmund Meisel. Chissà se arriverà mai anche nelle sale italiane. Potrebbe essere non solo un modo per riparare al simpatico torto che Fantozzi (e noi con lui) fece a questa grande pellicola ma anche un'occasione per rivedere certi pregiudizi.Di seguito il trailer della versione restaurata de "La corazzata Potemkin"Magazine Cinema
"LA CORAZZATA POTEMKIN" di Sergej M. Ejzenštejn (versione restaurata)
Creato il 08 gennaio 2011 da Peterpasquer
"Fantozzi" e "Il secondo tragico Fantozzi" li adoro entrambi. Da piccolo recitavo quasi a memoria tutte le scene più famose. Tra queste, ovviamente, quella relativa a "La corazzata Potemkin" di Sergej M. Ejzenštejn, battezzata nel film di Luciano Salce come "una cagata pazzesca!"Anni dopo però, durante una lezione di Storia e critica del film, ricordo che provai un certo imbarazzo quando scoprii che Fantozzi aveva bollato per sempre un vero e proprio capolavoro del cinema. Sia chiaro, nel film con Paolo Villaggio l'esplosione rabbiosa dell'impiegato costretto a vedere tutta una serie di pellicole mute al posto della classica partita di calcio è comprensibilissima. Tuttavia, ancor oggi, non mi vergogno a confessare che mi sorprende un leggero fastidio quando una persona qualsiasi (fosse anche un mio caro amico...) si ritrova a rifare la battuta in mia presenza. Insomma, per intenderci, urlereste mai che un Picasso è una boiata pazzesca? Che i Notturni di Chopin fanno vomitare? O, per tornare in ambito cinematografico, che "2001: Odissea nello spazio" sia una stronzata mega-galattica? Credo proprio di no oppure, nel qual caso, spero motiviate in modo esaustivo e coerente (penso che le suddette opere lo meritino...) le vostre riserve. Sapete quanti, tra quelli che citano Fantozzi ridendo della famosa scena, hanno davvero visto "La corazzata Potemkin"? Pochissimi. Sfatiamo allora una serie di luoghi comuni. "La corazzata Potemkin" non è un film lunghissimo e lentissimo. E' vero l'esatto contrario. Dura 75 minuti ed è caratterizzato da un ritmo molto sostenuto, a tratti pirotecnico. La scena della scalinata di Odessa, quella - per intenderci - relativa "all'occhio della madre", è quanto di più rivoluzionario potesse essere girato all'epoca (siamo nel 1925). Il film che vediamo in Fantozzi, inoltre, non è quello girato da Ejzenštejn bensì un falso che - per ragioni di diritti non concessi - fu intitolato "La corazzata Kotiomkin" di tale Serghei M. Einstein: il riferimento è sì palese ma è anche vero che nelle intenzioni di Salce e Villaggio c'era lo sberleffo nei confronti di tutto un cinema "impegnato" di cui il capolavoro russo rappresentava la summa, oltreché la forte presa in giro per certi sterili e noiosi "dibattiti" tanto di moda nei cineforum di quel periodo. C'è da dire, comunque, che il montaggio analogico citato nel film di Fantozzi a mo' di presa in giro, è stato realmente teorizzato da Ejzenštejn e che fu impiegato, in seguito, anche da registi quali Coppola, Peckinpah e Kubrick. Andatevi a leggere "La forma cinematografica" e "Teoria generale del montaggio", scritti entrambi dal regista russo, se volete saperne di più.Tutto questo giusto per puntualizzare l'importanza de "La corazzata Potemkin" a circa un mese dalla presentazione, negli Stati Uniti, della nuova copia interamente restaurata. Si tratta di una versione completa, comprensiva sia dei tagli apportati nel corso degli anni e sia della colonna sonora originale realizzata dal maestro austriaco Edmund Meisel. Chissà se arriverà mai anche nelle sale italiane. Potrebbe essere non solo un modo per riparare al simpatico torto che Fantozzi (e noi con lui) fece a questa grande pellicola ma anche un'occasione per rivedere certi pregiudizi.Di seguito il trailer della versione restaurata de "La corazzata Potemkin"Possono interessarti anche questi articoli :
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