Protagonista della rassegna stampa di oggi è Flavio Insinna che racconta il suo debutto alla conduzione della diciannovesima edizione della storica trasmissione La Corrida, in onda da sabato 8 gennaio in prima serata su Canale 5. Insinna sostituirà Gerry Scotti, che a sua volta prese il posto di Corrado quando morì.
“È lo stesso pericolo che corro io sostituendo Scotti” ammette Insinna in un’intervista a Simonetta Robiony de La Stampa. Il conduttore romano, allievo di Fersen e di Proietti, non ha mai firmato un contratto televisivo in esclusiva. “Anche stavolta: Mediaset avrebbe voluto un impegno ampio, ma io mi sentirei un ladro se dovessi esser pagato senza lavorare per colpa di ascolti troppo bassi. E scommettere su un successo è impossibile di questi tempi. […] Ho detto di no a molte altre proposte. Confesso: se non fosse stata La corrida avrei rifiutato anche stavolta. Ma questo è un programma storico. Lo ascoltavo da ragazzo alla radio con i miei. Ho ammirato Corrado in tutta la sua carriera, con la Carrà e senza la Carrà. Come avrei potuto rifiutarmi?”.
Insinna sarà affiancato dal maestro Piero Pintucci (direttore dell’orchestra e guida per i concorrenti) e dalla vecchia valletta di Corrado, Antonella Elia: “Non è brasiliana né cubana ma italianissima e le italiane hanno bisogno di lavorare. Scherzo. Mi offre un sostegno. Sembra Il gattopardo, lo so: cambiar tutto per non cambiare niente, ma io sono un po’ così. Guardo indietro per guardare avanti”.
Dopo aver raggiunto il grande successo popolare con il quiz di Raiuno Affari tuoi e le fiction Don Matteo e Ho sposato uno sbirro, il conduttore romano approda a Mediaset. E se l’8 si troverà nell’arena di Canale 5, lunedì 10 e martedì 11 gennaio Insinna sarà, nuovamente su Raiuno, protagonista, insieme a Neri Marcorè ed Ambra Angiolini, della fiction Eroi per caso, diretta da Alberto Sironi.
Infine svela i suoi gusti televisivi: “Sono un insonne e la notte, sui vari canali satellitari della Rai, mi guardo i vecchi programmi in bianco e nero: Sordi con le Kessler, Falqui che dirige Mina, la Carrà che balla il Tuca-tuca, Corrado che fa La corrida, un modello perfetto che non tenterò mai, neanche per un momento, di imitare. Sono un passatista. Qualcosa di nuovo, però, la guardo. Al mattino Omnibus su La7 per capire dove tira il vento della politica e per Enrico Vaime, capace ancora di stoccate ironiche”.