La corsa

Cominci a correre a dieci anni e ti ritrovi a non smettere più di farlo.E lo fai sopratutto mentre sei fermo, mentre non devi scappare, ma non solo.Ogni volta che attacchi con un calcio, stai scappando.E stai scappando anche ogni volta che pensi di essere coraggioso e pensi di venircene a capo.Quando ti accorgi che stai correndo?E’ abbastanza semplice.Quando il fiato ti taglia la gola come una falce appena affilata.Quando la potenza dei tuoi muscoli si scarica nelle gambe per poi abbandonare il tuo corpo, definitivamente, senza un saluto, un accenno.La città è più grande del solito, ha un respiro rapido e uno sguardo obliquo che fa paura.E’ vestita di mille colori ed ha altrettante intenzioni.Mentre corri nella neve insieme ai tuoi amici urbanizzati, il profumo della tua giovinezza si sparge tra i palazzi e si disperde nei sotterranei di quella che sarà una nuova città.Vorresti non aver mai iniziato a correre.

Quando corri da così tanto tempo impari a far funzionare il tuo corpo, per evitare di finire con la faccia sul marciapiede; se ti manca il potassio sai che puoi mangiare banane o bere succo di limone, per esempio.Sai che correndo si producono più radicali liberi, sostanze responsabili dell’invecchiamento e maledici il fatto che credendo di scappare dalla morte gli corri incontro e non puoi farne a meno.Come pisciare contro vento.Chiudersi in una gabbia e buttare la chiave è più o meno la stessa cosa.

La realtà è che correre ti piace, ti fa star bene e, per qualcuno sarà triste, è l’unica cosa che ora sai fare bene.Forse te ne vergogni e forse lo vuoi nascondere, mossa abbastanza irrazionale quest’ultima, anche se sembra la più logica, ma si sa che seduti in poltrona si è tutti professori di vita.Correre ti stanca e stancarti di scalda il cuore, ti fa sentire nel posto giusto al momento giusto, dove tutto è perfetto e niente ha grande importanza.Forse.E’ quello che pensi e non ho prove per smentirti.Non voglio affatto smentirti perché sono come te.Ti seguo e mi riconosco.

Fa.Ro.