La situazione politica italiana è in un momento storico di forte rinnovamento, sopratutto interno ai partiti.
Mai , neanche nel periodo più florido delle correnti, avevamo assistito ad un tale numero di spaccature interne a praticamente tutti i principali partiti italiani.
Nel Partito democratico il problema è noto: da una parte Renzi e il renzismo, dall'altra il variegato gruppo della minoranza dem. Si è più volte sfiorato lo scontro frontale ma al momento la situazione di separati in casa regge. Difficile pensare a un equilibrio così precario nel lungo periodo, la possibilità di una scissione non è affatto così remota checché ne dicano i diretti interessati. Ma è ancora più probabile una scissione a metà; alcuni potrebbero andarsene altri rimanere.
Forza Italia ha già perso alcuni pezzi per strada: Fratelli d'Italia e Nuovo centrodestra hanno lasciato l'ovile berlusconiano e i fedelissimi erano convinti di avere finalmente un partito, più snello e più controllabile. Non avevano contato Raffaele Fitto. Lo scontro è durissimo, peggiore persino del Berlusconi vs Fini da molti evocato. Difficile una scissione per il semplice motivo che Fitto non vuole fondare un'altro partito, lui vuole essere il dopo-Berlusconi, lui vuole Forza Italia.
Ah e tanto per non farsi mancare nulla il partito è diviso tra falchi e colombe, tra chi vuole stare al tavolo delle riforme e trattare con Renzi e chi vuole l'opposizione dura. Neanche loro penseranno ad una scissione ma l'ambientino non è dei più cordiali.
Il Movimento 5 stelle ha perso svariati pezzi per strada e sottopelle continuano gli scontri sui diversi modi di intendere la via del Movimento. Le numerose epurazioni non hanno portato i vantaggi sperati e le divisioni sulle linee da seguire e sulle possibili alleanze da percorrere sono e saranno sempre terreno di scontro. Per loro fortuna ultimamente se ne parla poco perché gli altri sono conciati peggio di loro.
La Lega sembrava il partito nuovo, viaggiava spedita nei consensi e la svolta lepenista di Salvini sembrava garantire un futuro inaspettatamente roseo al partito del Nord.
Poi ti scoppia la grana Tosi così tra due piedi. L'oggetto del contendere è l'elezione a presidente del Veneto. Il candidato ufficiale è Zaia, ma Tosi non ci sta e a più riprese sui giornali si è smarcato dalle linee dettate da Salvini e sembra si candiderà alla presidenza nonostante i diktat del suo segretario del partito.Difficile evitare lo scontro a meno che qualcuno non faccia immediatamente marcia indietro. Paradossalmente la ritengo la scissione più probabile
Di Scelta Civica - si esiste ancora- non parlo per carità di patria, i big del partito o sono spariti o si sono accasati altrove; chi è rimasto non ha idea di che pesci pigliare. Qui più che di scissione si parla di estinzione
Nuovo centro destra è uno di quelli messi meglio, anche se all'interno sta nascendo un problema su quale sia il confine del loro sostegno a Renzi: alcuni hanno paura di essere troppo schiacciati sulle scelte del premier, gli altri temono l'inesistenza politica se dovessero perdere il loro ruolo di forza governativa. Nessuno scontro sembra imminente se non quello su quale alleato scegliere alle prossime amministrative. Seguiranno polemiche sui giornali ma niente che possa realmente minare il partito.
E voi su chi scommettete? Chi pensate possa essere il primo partito a deflagrare? Scrivetelo nei commenti con un paio di argomentazioni, possibilmente sensate.