Anche la Corte dei Conti, rappresentata dal Presidente Luigi Giampaolino, si è schierata contro l’operato del Governo guidato dal premier Mario Monti, sottolineando tutti gli errori commesi all’interno del Rapporto sulla finanza pubblica. Il presisdente ha affermato che la finanza pubblica risente della crescita asfittica che rende difficile conseguire risultati migliori di quelli effettivamente realizzati sul fronte del contenimento della spesa. Stando alle dichiarazioni della Corte dei Conti, aumentando ulteriormente la pressione fiscale non si fa altro che aumentare lo stato di recessione che sta vivendo l’economia attuale, allontanando gli obiettivi di gettito, a cui tanto si mira.
Ormai è divenuto quasi impossibile riuscire a riequilibrare il sistema di prelievo fiscale cercando di conciliare rigore, equità e crescita. Questo sarebbe il motivo principale che spingerebbe a puntare sull’ampliamento della base imponibile attraverso la lotta all’evasione, all’elusione e al ridimensionamento dell’erosione.
Purtroppo l’evasione resta ancora oggi un triste disagio per l’economia del nostro Paese, che si piazza in testa alle classifiche mondiali tra i Paesi in cui i cittadini non pagano i tributi dovuti. Questo è anche il motivo principale per cui, indipendentemente dall’entità delle tasse imposte, il gettito fiscale rimane ben lontano dalle previsioni.
Il troppo rigore rischia di trasformare in evasori anche i cittadini più onesti.