Ma sono ovviamente i nomi di richiamo dei gestori a fare la differenza nel numero dei frequentatori.
Avendo visitato, da artista-blogger che cerca di farsi una opinione e di fare controinformazione, alcuni di questi spazi ed in particolare quelli di Grillo, del Fatto, Di Gad Lerner, V.Zucconi, Bersani, Vendola, L.Telese, ma anche qualcuno di destra come quello di N. Porro(è sempre bene capire cosa pensa il proprio avversario), mi sono fatto ormai una idea precisa sugli usi ed abusi di questi strumenti, sia nel loro funzionamento e struttura,sia da parte di coloro che li gestiscono,sia nel rapporto che instaurano con il pubblico o gli iscritti.Diciamo subito che gli unici autori che si degnano di interloquire con il pubblico sono, in qualche raro, caso Gad Lerner, più spesso, e questo è un aspetto che fa loro onore , quello N. Porro , V. Zucconi ,che però, oltre a limitarsi a semplici battute ed a non argomentare quasi mai, a cercare di demolire gli avversari politici delle rispettive testate, hanno il difetto di agire discrezionalmente da arbitri, moralisti ,paternalistici o addirittura, vedi Zucconi, censori con gli iscritti, in base a loro discutibili visioni e principi, violando in tal modo quelli che dovrebbero essere i presupposti di un Blog: massima libertà di espressione da parte del pubblico, gestione democratica, autoregolamentazione dal basso. Ora è evidente che, nella corte dei miracoli che fatalmente si accalca nel micro-universo di questi blog ,un minimo di regole andrebbero comunque stabilite. Ma dovrebbero essere precisate e scritte e non discrezionali, come quelle che precedettero ad Atene la riforma di Dracone e che davano copertura alle vessazioni della classe nobiliare.
Personalmente ritengo che un blog, veramente rispettoso della sua funzione di strumento di confronto democratico e libero, debba essere aperto il più possibile, non avere limiti di dialogo ed interventi e si debba eventualmente intervenire solo in caso di volgarità ripetute ed insulti pesanti e personali tra partecipanti o nel caso di presenza acclarata di Troll impazziti. Per il resto un blog dovrebbe essere libero di auto-regolamentarsi dal basso. Il blog di Grillo, forse dato dato l’affollamento e la duplice funzione,va addirittura oltre lasciando massima libertà di intervento e confronto e tutta la responsabilità a coloro che lo utilizzano, ma è raro che Grillo intervenga nel dialogo con coloro che non appartengono al suo movimento,cosa del resto comprensibile visti gli impegni. Anche in tutti gli altri blog ,da quello poco frequentato di Bersani e Telese a quelli del Fatto Quotidiano ( che ha il pregio di raccogliere come un contenitore tanti blog al suo interno) non ho constatato alcuno scambio, nessun dialogo tra il gestore e gli utenti, neppure di fronte a domande dirette o contestazioni di una certa rilevanza. Lo stesso vale per alcuni blog di economisti noti e meno noto. Ci si chiede se i gestori si degnino di leggere gli interventi dei cittadini e che senso abbia aver aperto un loro blog personale.
Tutto questo dimostra chiaramente il distacco non solo tra politica e società ma anche tra stampa, uomini di cultura cittadini accettando il confronto aperto, fonte di crescita culturale e consapevolezza pur nel dissenso e scontro anche aspro che si può determinare. E’ sintomo anche di pigrizia e scarso impegno ,quando non di uso solo propagandistico di un blog. E’ anche uno dei motivi per cui si formano corti dei miracoli inconcludenti, o pollai selezionati dal gallo di turno, o qualità scadente negli scambi di opinioni, nella argomentazione delle idee, spesso ridotte a chiacchiere da bar e ritrovi da parte di persone nullafacenti o in pensione.Chiudo notando come, in questo contesto, tanti piccoli blog, con scarsa visibilità e pur ricchi di contenuti interessanti ed aperti al confronto ,vadano dispersi nel loro patrimonio di idee a causa del monopolio esercitato dai grandi blog sopra descritti. Una soluzione a questo problema, potrebbe essere la creazione di contenitori, sul modello di quello presente all’interno del Fatto Quotidiano, dove i migliori blogger presenti in rete possano essere presenti , confrontarsi,proporre articoli o idee , dialogare sia tra di loro,,sia con i giornalisti e politici disponibili a mettersi in gioco. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di una associazione tra blogger. E’ anche così che, visto ormai l’utilizzo crescente della rete ,sarà possibile costruire un intreccio di relazioni e libero confronto,cultura e circolazione democratica delle idee ,condizioni preliminari per una crescita collettiva ma anche per costruire azioni concrete di cambiamento sia politico che sociale anche nella realtà concreta.