Non ho mai amato libri che propongono singoli racconti. Io amo le trame, quelle che catturano dalla prima all'ultima pagina senza interruzioni. Quando ho inizato a leggere
La corte delle malerbe. Casi umani micropolitani, ho pensato che non fosse un libro fatto per me. Ma mi è bastato poco per inquadrarlo meglio e, alle fine, mi è piaciuto.Concepito in modo originale, questo è indubbio!Lorenzo Bottazzo propone dei casi umani che strappano un sorriso in situazioni che possono apparire surreali ma che, a ben guardare, sono anche piuttosto comuni. Situazioni che fanno anche riflettere, altre che emozionano. Il libro è strutturato in capitoli brevi con racconti che hanno come protagonista principale Jeans Bon (
al secolo, Luigi Bon) ed alcune persone che gli ruotano attorno. Ogni capitolo è introdotto dall'analisi di una specie di pianta cattiva, di quelle che fanno parte delle così dette
malerbe. Sono erbe infestanti, che danno fastidio e che spesso sono velenose oltre che dannose. Erbe che, però, riservano anche delle sorprese come dei bellissimi fiori, dei frutti esteticamente particolari. Vengono presentate per analogia con degli episodi di vita quotidiana dei vari personaggi e, a ben guardare, le analogie con ciò che accade ci sono davvero!I capitoli sembrano apparentemente slegati l'uno dall'altro ma, a ben guardare, non è affatto così.Non avevo mai letto un libro come questo, sono sincera. E' un libro che va capito, si deve saper leggere anche tra le righe, secondo me!Le spiegazioni di carattere botanico sono molto precise. Così come le vicende che vengono narrate sono, nella maggior parte dei casi, piuttosto strampalate. Tanto strampalate da riportare alla realtà che si può vivere ogni giorno. Il formato del libro è molto comodo per chi, come me, ama portare sempre dietro qualche cosa da leggere.Fa parte della collana
Gli antidoti, edita da
Il Prato. Una collana che non mi è nuova e che mi ha sempre riservato delle positive sorprese.Il libro di Bottazzo si lascia leggere senza problemi e si presta sia ad una lettura leggera che ad una più attenta, cercando tra le righe, appunto.
Da pignola quale sono ho notato una frase stonata - una sola, suvvia! possiamo chiudere un occhio! - nel complesso di un racconto ben scritto.
Come ci vede avvicinarsi...
Bhè, io non l'avrei mai usato. Credo proprio che non si scriva così grammaticalmente. Mi sbaglio?Lo so, lo so! Sono pignola! E vabbè, era solo per segnalare ciò che mi è saltato agli occhi.
Con questa lettura partecipo alla Challenge 2016 -
Le Lgs sfidano i lettori.
Per la
prima tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 6: un libro ambientato in Italia.
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La corte delle malerbe - Casi umani micropolitaniLorenzo BottazzoEditore Il Pratoacquistabile
qui a 10.00 euro