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La cosa più bella di Roberto Benigni

Creato il 18 dicembre 2012 da Emanuelesecco

La cosa più bella di Roberto Benigni
Non sono certo qui per offrirvi una recensione completa, con tanto di diretta su Twitter, de La cosa più bella, serata di Rai 1 durante la quale Roberto Benigni ha cercato di spiegarci la storia e i 12 principi fondamentali della nostra costituzione.
In realtà sono qui solo per dire una cosa molto semplice: ebbene, sarei disposto a pagare anche dieci volte il valore del canone Rai pur di potermi godere un po' più spesso serate del genere. Qui lo dico e lo ripeto, e penso di aver risposto a quelli che già si lamentano del compenso percepito da Roberto.
Il giorno dopo, oggi, rimane solo il fatto che Benigni nei suoi discorsi ha toccato un po' tutti, quindi è normale che, sia da una parte che dall'altra, in queste ore si stiano levando voci di sdegno.
Quando la gente imparerà a togliersi le fette di prosciutto dalle orecchie e a ragionare per qualche minuto prima di sparare la sua - pur avendone tutto diritto - forse impareremo a farci fregare di meno. E qui, una nota speciale per tutti i comunistelli in ascolto: quando ha equiparato nazismo a comunismo, non parlava di ideologia comunista, ma del comunismo messo in atto da Stalin (e lo ha anche specificato). Bastava ascoltare.
Una piccola critica a Roberto però devo farla: purtroppo, quando ha affermato che in Europa non c'è una guerra da una sessantina di anni, si è dimenticato di citare le gravissime crisi nei Balcani. Forse sarebbe stato bene ricordarle. Senza poi dimenticare il momento in cui, tra i padri fondatori, ha citato Giorgio La Malfa anziché il padre Ugo La Malfa (piccolo lapsus, eh?!).
Dopo questa piccola constatazione, mi preme solo di mettere qualche puntino sulle i.
Tra i 12 principi fondamentali della Costituzione Italiana ce n'è uno - senza ovviamente nulla togliere a tutti gli altri - che mi interessa in particolare. Lo cito:

art. 9:  La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Solo qualche parole per tutti quegli idioti, così beceri e nerd nel profondo da essere convinti che per campare al giorno d'oggi serva solo essere capaci di stare davanti a un computer. Certo, serve anche quello, ma la poesia, la prosa e la storia servono all'uomo per sentirsi vivo per quello che è: una creatura fatta di passioni, sentimenti e memoria. La cultura serve per procedere verso la costruzione di un futuro migliore e deve farlo assieme alla tecnologia; né dietro né contro a essa (e viceversa). Non dimentichiamocelo.
A presto!
E.


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