Di Grazia Serao. Dopo quasi 48 ore si cammino la Costa Concordia è vicinissima al porto di Genova. Sono stati percorsi almeno 120 delle 180 miglia che separavano l’Isola del Giglio dalla Liguria. Da quanto si apprende le operazioni di trasporto stanno procedendo nel miglior modo possibile, con addirittura un po’ di anticipo rispetto alla tabella di marcia.
La nave, che procedeva ad una velocità di 1,7 nodi, sarebbe potuta arrivare nel porto Prà-Voltri già nella notta tra sabato e domenica. Per assicurarsi che la manovra di attracco al porto (per la quale saranno necessarie dalle 5 alle 8 ore) si svolga con una luce sufficiente il personale addetto non ha voluto però accelerare i tempi. La velocità dell’imbarcazione è stata perciò ridotta a 1,3 nodi. All’alba di domenica le operazioni potrebbero già dirsi concluse. A quel punto il relitto sarà preso in consegna dal capo dei piloti del porto Giovanni Lettich.
Sono partiti intanto i controlli di monitoraggio ambientale. Dalle analisi effettuate dal laboratorio ambientale mobile della capitaneria di porto non risultano anomalie in mare. Continuano le analisi dell’Arpat-Arpal e di Uniroma. La guardia costiera sta effettuando controlli aerei, sorvolando le zone marine interessate.
Il Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha sugellato con il proprio entusiasmo le operazioni di smantellamento della Concordia: “La Concordia incagliata all’Isola del Giglio era il simbolo nel mondo di ciò che non si deve fare. Oggi, pur non dimenticando la tragedia e i morti, è l’immagine dell’Italia che si rialza”.
Incoraggianti anche le parole del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “Restando in acque italiane la Concordia ha superato la Corsica. Ed è andato tutto bene. L’avevamo detto a Segolene Royal di dormire serena”.
Non ha prodotto per ora alcun risultato la ricerca al largo dell’Isola del Giglio del corpo dell’ultimo disperso Russel Rebello. Le ricerche ripartiranno durante lo smantellamento nel porto di Genova. Se i resti dovessero essere ritrovati la nave sarà posta di nuovo sotto sequestro.
Il tutto si svolge in un’atmosfera quasi surreale. I genovesi già intravedono all’orizzonte la nave, come un punto che avvicinandosi diventa sempre più grande e nitido. Gli abitanti del Giglio invece provano finalmente a scrollarsi di dosso l’angosciante immagine del relitto e delle vittime che il suo naufragio ha portato con sé.