Le mele cotogne, o pere cotogne, sono un pò come certe persone.
A un’occhiata superficiale sembrano niente di che. Anzi, pure un pò bruttine, per via di tutta quella peluria attaccata.
E dure da matti. E amare, se le assaggi così.
Poi le annusi, o te le scordi in macchina per un giorno e quell’odore speziato ti entra in testa, oltre che nelle naso e percepisci che, in fondo in fondo, qualcosa di buono ci deve essere.
Così te le lavori un pò nella speranza di far emergere quel qualcosa che DEVE esserci. Una bella lavata, una passata di spazzola a levar via la peluria.. poi la parte più dura… pelarle e tagliarle a dadini.
Oddio, dev’esser proprio preziosa quella polpa che c’è sotto, per doverla proteggere così bene.
Dopo aver tirato un pò di moccoli la strada si fa in discesa. E alla fine viene fuori una roba che ripaga di tutta la fatica.
La dolcezza ha un nome. Si chiama cotognata. E sta alle gelatine di frutta confezionate come la Via Lattea sta alle lucine dell’albero di Natale.
Dal quantitativo iniziale di frutta ho ricavato sia questa cotognata che della buonissima gelatina, la cui ricetta potrete leggere in uno dei prossimi post.
Con questa ricetta, partecipo al #GFFD, come ogni venerdì