La cottura sottovuoto è utilizzata in cucina da moltissimo tempo: già da molti anni si conservano dei prodotti alimentari in vasetti che poi vengono cotti a lungo in acqua calda per creare un vuoto all'interno, in modo da poterli conservare più tempo. Allo stesso modo si avvicinano molto alla cottura sottovuoto le verdure o la carne in scatola che, dopo essere state confezionate in barattolo, subiscono un trattamento termico che sterilizza il prodotto.
Macchina per il sottovuoto Elegen Grandispensa
L'azione di chiudere in un contenitore ermetico un alimento, per proteggerlo da una contaminazione batterica esterna e uilizzare il calore per distruggere i batteri presenti all'interno è il processo più utilizzato per conservare un alimento senza intaccare il sapore o la consistenza originaria con condimenti o conservanti o con processi di disidratazione o affumicatura.Il confezionamento sottovuoto prima della cottura permette di isolare l'alimento dall'ambiente esterno e di estrarre quanto più ossigeno possibile dalla confezione; la successiva cottura crea all'interno del sacchetto una condizione di pastorizzazione che permette di distruggere gran parte dei germi presenti e, non essendoci contatto fra alimento e mezzo di cottura, l'alimento non si asciuga e non assorbe liquidi o grassi: gli ingredienti si mescolano bene fra loro, senza però perdere il proprio sapore; l'acqua non si separa dall'alimento come nelle carni cotte troppo e comunque la perdita di liquidi è di gran lunga minore rispetto alle cotture tradizionali.Fondamentale per la riuscita di questa cottura è avere un'ottima macchina per il sottovuoto, la mia è la Grandispensa della Elegen, macchina per il sottovuoto alimentare totalmente in alluminio, realizzata con una tecnologia mai applicata prima nel settore del sottovuoto, che ne garantisce presta-zioni tecniche e funzionali all’avan-guardia, caratteristiche che la collocano nella fascia alta di gamma del settore sottovuoto alimentare, con un eccellente rapporto qualità prezzo.
Realizzare con questo apparecchio il Branzino all'acqua pazza è estremamente semplice e consente, tra le altre cose, di non dover lavare pentole o padelle, visto che la cottura sottovuoto... non sporca!
Mettere in un sacchetto adatto alla cottura il branzino eviscerato e ben pulito, salare, aggiungere pomodorini tagliati a metà o in quarti, anelli di cipolla rossa, prezzemolo, sedano e sigillare, dopo aver fatto uscire l'aria con la Grandispensa Elegen.
Mettete il sacchetto in acqua bollente e calcolate, dalla ripresa dell'ebollizione, venti minuti di cottura (il mio branzino pesava all'origine 800g, aumentate o diminuite il tempo a seconda del peso). Tirate fuori il sacchetto dall'acqua, lasciatelo intiepidire prima di aprirlo: pulite il pesce, conditelo con un ottimo olio extravergine d'oliva monocultivar Taggiasca Roi e portatelo in tavola!
*** L'olio che ho usato merita una menzione a parte: >>ROI<< è un piccolo produttore che propone oli extra vergine di altissima qualità, dei veri e propri cru, extravergini millesimati frutto di una sapiente selezione annuale e territoriale delle migliori olive Taggiasche. Oltre agli oli, tipiche della produzione >>ROI<< sono le olive Taggiasche in salamoia o denocciolate in olio extra vergine, il pesto e le salse della tradizione locale. Tutti i prodotti >>ROI<< sono conservati in olio extra vergine di oliva che ne esalta le caratteristiche ed il gusto e ne garantisce una perfetta conservazione.
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