La creatività di Willow artista e illustratore

Creato il 08 ottobre 2010 da Myartistic

Continua la serie d'interviste creative con l'artista e illustratore Willow:
- Cos'è per te Willow la creatività?
La creatività è la capacità che ha una persona di elaborare informazioni anche completamente diverse e che provengono da esperienze e conoscenze personali, che vengono gestite… manipolate ed infine rappresentate con una propria maestria e i giusti strumenti. Nel mio caso è una specie di trance!.. da un pensiero, un testo, focalizzi un’idea, gli dai una forma o le associ un messaggio.. e disegni per tre ore consecutive. No, forse questo è sclero!… Per un artista professionista è quindi molto importante sapere ricreare questa alchimia. E perché le cose vadano a buon fine occorre un “terreno fertile”, una mente aperta ed essere padrone della  tecnica. E tutto questo senza l’ausilio di stupefacenti! :)
- Ti ritieni un artista "spiritoso" dai tratti semplici ma significativi?
Questa è una cosa che spesso di associa ai disegnatori di fumetto. La capacità di divertire, di creare storie divertenti non necessariamente implica che il disegnatore sia un tipo divertente e spassoso… Ma in effetti mi diverto un sacco!!! Quando si usa il fumetto come mezzo di comunicazione e lo si fa nello spazio ristretto di una tela, l’importanza la assume il messaggio. E allora più la grafica è semplice e i colori decisi e piatti e più il messaggio è diretto. Uso colori vivaci, punti esclamativi e i baloons che ricordano i teneri personaggi  Disney. Ma se si analizza meglio la cosa i colori come il rosso, il nero, il bianco..il giallo, sono gli stessi colori usati nella segnaletica stradale per indicare pericolo!
- Il fumetto molte volte viene snobbato non considerandolo una forma d'arte, cosa ne pensi a riguardo?
Mi viene in mente Will Eisner, un disegnatore di fumetti americano degli anni 50, uno dei padri della narrazione a strisce ed il primo a presentare il fumetto come “ARTE SEQUENZIALE”. Purtroppo è anche vero che in Italia si trova quasi nulla nelle librerie e il fumetto proposto viene visto come un passatempo infantile. Gli antichissimi graffiti rupestri, i geroglifici, i bassorilievi Maya… sono tutti linguaggi che utilizzano simboli, figure e caratteri per narrare, descrivere, insegnare e tramandare così una memoria culturale. Prima ancora della parola l’uomo per comunicare si aiutava incidendo figure stilizzate e un concetto diventava comprensibile a tutti. Il fumetto ha alla base lo stesso principio. Ovviamente lo scopo diventa di intrattenimento ma con il tempo le tecniche si affinano e sono state narrate a fumetti molte grandi opere, proprio perché come tipo di linguaggio, arriva prima, a tutti, a tutte le età e semplicemente.
- Nelle tue creazioni sono molto evidenti i tratti di una nuova Pop Art, quali artisti ti hanno più influenzato nel tuo percorso evolutivo?
Eh... qui la lista è lunga. Innanzitutto avere una madre maestro d’arte a Brera aiuta! Giocavo sulla moquette delle gallerie dove lei esponeva. Mi portava a vedere mostre e ha insegnato e insegna tutt’ora arte ai  ragazzi delle scuole medie..  Tutto questo TI SEGNA! Ma ho anche studiato la semplicità e la forza comunicativa di Haring, la “pazzia” nel tratto di Warhol,  poi Roy Lichtenstein,  Basquiat. Molti colleghi illustratori e fumettisti, i maestri Disney, come Giorgio Cavazzano, Massimo De Vita, Fabio Celoni. Ho poi  tanti amici artisti specialisti in vari settori, dal fumetto alla street/urban art, e sono fortunatissimo perché sono davvero grandi artisti con cui spesso ci si confronta, si beve un caffé. E infine durante mostre ed eventi  ho l’opportunità di conoscere sempre molte persone nuove e interessanti.
- Che rapporto c'è tra arte e bellezza?
Questo è un argomento molto delicato... Qualsiasi artista nel momento in cui crea, è come un poeta  che elabora un pensiero: nasce in seguito ad un viaggio interiore, è un rigurgito spirituale. Il poeta non vuole fare una bella rima, vuole comunicare una sua passione al meglio. E così il pittore, il fotografo, lo scultore... E questa è l’unica strada, a mio parere, da seguire per arrivare all’arte, ad un proprio segno.. Si deve sentire il bisogno, quella prima spinta, che porta a concepire l’opera; e  ciò lo si deve fare unicamente per se stessi e  per il bisogno di comunicare qualcosa al mondo esterno. L’autore da sempre vive il periodo, il momento,il clima, la situazione socio- politica e ciò che si muove attorno a lui.   E vede tutto questo a suo modo. Coloro i quali sono considerati i più grandi artisti mondiali, secondo me non si sono posti come principale problema se l’opera potesse piacere o potesse “vendere”. L’opera ha sempre avuto il primo scopo  di soddisfare l’artista e solo lui, per farlo sentire bene, per un suo bisogno di esternare un sentimento, un disagio, un amore, un pensiero. Chi realizza un’opera per farla piacere per venderla a quella o questa galleria, non parte da un viaggio interiore ma studia semplicemente un mercato.
- L'utilizzo dei social network aiuta gli artisti a farsi conoscere ed apprezzare?
Ne parlo spesso di questo con gli amici artisti. E’ stato quasi fondamentale per me, l’utilizzo dei social network per far conoscere il mio lavoro. E’ solo uno quello che utilizzo, Facebook, e lo sto sfruttando molto per rendere visibile a più persone possibili i miei lavori che appena pronti vengono fotografati e “postati” online. E’ interessantissimo e divertente l’utilizzo di queste piattaforme ed è assolutamente da consigliare a chi fa arte, per farsi vedere chiaramente,  ma anche per un’altra cosa, che direi essere molto utile ad un artista e cioè l’immediata possibilità di avere un commento, senza che sia influenzato da parentele o amicizia,  da ogni parte del mondo e da persone di ogni livello culturale. A parte il piacere in sé di un commento magari positivo, si ha la possibilità e lo ripeto di mostrare il proprio lavoro a tutto il mondo. E questa è la prima volta nella storia dell’uomo che un pensiero o un’opera non hanno confini e in un secondo lo si può condividere con migliaia di persone contemporaneamente in paesi lontani chilometri e culture differenti! E’ importante per confrontarsi con ancora più artisti provenienti da percorsi diversi e questo è molto stimolante! Una cosa che mi ha colpito è che anche innumerevoli gallerie e studi d’arte hanno un loro spazio in questi social network e molti artisti che vivono in paesi meno ricchi  riescono ad avere un’ottima visibilità. E tutto gratuitamente...
- Sono in crescita le collaborazioni di artisti con il mondo della moda e del design, lo vedi come un segno positivo per gli artisti rivolti molte volte esclusivamente al pubblico delle gallerie d'arte?
Gli artisti non si rivolgono più solo al pubblico delle gallerie d’arte.  L’artista, come dicevo prima,  interagisce con il mondo intero. DEVE farlo. Le gallerie possono aiutare a creare l’evento, ad entrare in ambienti d’elite forse, ma ora l’artista si può mostrare al mondo intero grazie alle nuove tecnologie, in maniera diretta. Questo è tra l’altro ottimo anche per l’utente dell’arte che non corre  il rischio di farsi piacere un artista perché “propinato” da curatori, agenti o mass media ma sceglie e nutre un suo gusto. L’ausilio di internet, per l’artista, porta così a centuplicare il numero di contatti che si può avere facendo dieci mostre all’anno, conoscendo persone di ogni livello sociale e culturale, altri artisti e quindi anche artisti del design e della moda. Le collaborazioni in generale portano sempre a qualcosa di buono. E quando due artisti di diverso settore e formazione si affiancano e vedono ben chiaro uno scopo da raggiungere insieme, è fantastico. Bisogna sapere digerire molte volte l’idea dell’altro e muoversi umilmente. In questo momento però mi sembra anche che ci sia una bella confusione tra le figure di designer, stilista, artista, fotografo... tutti sanno fare tutto! A me non piace quasi per niente questa cosa. Le collaborazioni sono perfette se gestite in sincronia l’un con l’altro, e tra professionisti. Altrimenti quando uno solo pensa di poter gestire tutto non c’e’ scambio d’idee e tutto si fossilizza.
- Il programma del Bauhaus aveva come obiettivo quello di creare un nuovo tipo di artista creatore che sapesse avvicinarsi alle necessità umane secondo un metodo preciso. Il designer è un artista creatore?
L’uomo ha inventato la ruota, il designer il cerchione! Il designer ha la padronanza della tecnica, conosce i colori e gli strumenti, pensa e lavora in 3 dimensioni, osserva e si documenta su tutto ciò che lo circonda. L’artista fa la stessa cosa. L’unica differenza è che il designer la sua opera la studia per un utilizzo finale, per gli altri, la sua opera deve avere uno scopo e un gusto estetico. Per fare questo deve quindi saper studiare il mercato, tenersi aggiornato. C’e’ una forte influenza del commerciale nel lavoro del designer che altrimenti non potrebbe studiare nuove forme e concetti. Per un artista l’opera non deve avere necessariamente un perché, se non per l’artista stesso.
- Che differenza c'è oggi per te tra arte e design?
C’è differenza e ci deve essere. Ci dovrà sempre essere una collaborazione in cui entrambe le parti si arricchiscono a vicenda ma non  si deve correre il rischio di fare tutta l’erba un fascio e arrivare a vedere in un artista per forza un designer o viceversa. È la formazione e l’esperienza ma soprattutto l’essere recettivo, sapere aprire la mente al nuovo che poi fanno sì che entrambe le figure si possano arricchire collaborando insieme a progetti ma sono due materie con concetti che di partenza sono diversi. Si può dire che l’arte commerciale è diventata design nel tempo ma non è assolutamente così semplice il percorso. Nel frattempo sono comparse nuove tecniche e tecnologie ed ecco che l’architetto comunica con l’arte diventando designer.
- Come vedi l'evoluzione del design e della produzione di pezzi unici personalizzati?
C’è sempre di più la richiesta di avere l’oggetto realizzato per sé, personalizzato o addirittura unico, per arredare i propri spazi, per vestire… C’e’ l’esigenza di sentirsi diverso, unico appunto, e nello stesso tempo accettato. Io collaboro spesso con chi realizza beni come mobili  o oggetti di design che, resi unici con le mie grafiche, trovano il loro spazio tra le tante proposte di un mercato non più di nicchia. Sicuramente in questo il design è al centro dell’attenzione. Oltre a rendere unico un oggetto nell’aspetto, grazie all’arte, al designer viene richiesto di studiare nuove forme cercando nuove funzionalità anche in un oggetto di uso comune. Questo è molto stimolante e troverà sempre maggiori consensi fra un pubblico ormai sempre più esigente e raffinato.
- E infine parlaci dei tuoi progetti ed eventi futuri...
Sto preparando una mostra presso il Pazl Green Lab di Milano (via privata Oslavia,17- zona Lambrate) per Venerdì 29 Ottobre. Poi le mie opere rimarranno in mostra presso il locale Panebiancocaffènero (Corso Italia, 6 MM3 Missori) dal 20 Novembre a Gennaio 2011. Nel frattempo continuano le collaborazioni con le aziende e artisti con cui già collaboro www.willow-art.it… e mi aspetto che uno dei Vostri lettori trovi in questa intervista un motivo per un contatto e una nuova collaborazione! Invito tutti a venirmi a trovare su Facebook (“willow art”) dove oltre a scambiarsi qualche chiacchiera ci si può tenere aggiornati su eventi e produzioni.

BiografiaWillow nasce a Milano nel 1978, dopo essersi diplomato presso la Scuola del Fumetto e Illustrazione, collabora con case editrici, studi editoriali, agenzie per gadgets e articoli da collezione e design. Realizza tele a smalto, grafiche, vinyl toys vicine allo stile POP, firmandole dal 2008 con lo pseudonimo "Willow". Le sue opere sono invase da piccoli "mostriciattoli", alcuni dei quali hanno la forza di imporre il proprio messaggio, attraverso dei simboli o suoni. I colori vivaci, le stesure piatte e i confini ben delimitati, rappresentano lo stile grafico di questo originale artista.
Per informazioni e contatti:
www.willow-art.it
www.filippobruno.it
willow1@libero.it 

Post realizzato da myArtistic Blog DesignAtelier creativo di Padova che oltre a gestire un blog d'Arte e Design realizza decorazioni su mobili antichi restaurati e crea pezzi innovativi con arte, design e tecnologie all'avanguardia.Contatti:  www.myartistic.it   info@myartistic.it

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