“….allora, io ero la’, sulla piu’ alta delle montagne, e tutto intorno a me c’era l’intero cerchio del mondo. E mentre ero la’, vidi piu’ di cio’ che posso dire e capii piu’ di quanto vidi; perche’é stavo guardando in maniera sacra la forma spirituale di ogni cosa, e la forma di tutte le cose che, tutte insieme, sono un solo essere. E io dico che il sacro cerchio del mio popolo era uno dei tanti che formarono un unico grande cerchio, largo come la luce del giorno e delle stelle, e nel centro crebbe un albero fiorito a riparo di tutti i figli di un’unica madre e di un unico padre. E io vidi che era sacro…
E il centro del mondo e’ dovunque “
Alce Nero (Hehaka Sapa) fonte
Apache
Quando egli guardò nel buio infinito la luce apparve in alto.
Egli guardò in giù e divenne un mare di luce.
A est, egli creò le strisce gialle dell’alba.
Ad ovest, tinte di diversi colori apparvero ovunque.
C’erano anche nubi di diversi colori. Egli creò anche tre altri dei: una piccola ragazza, un Dio Sole e un piccolo ragazzo. Poi creò i fenomeni celesti, i venti, la tarantola e la terra, in forma di una pallina marrone non più grande di un fagiolo, dal sudore dei quattro Dei mescolato nelle mani del Creatore. Il mondo fu espanso fino alla sua attuale forma dagli Dei che prendevano a calci la piccola palla marrone. Il Creatore disse al Vento di andare dentro alla sfera e di farla esplodere. La tarantola, il personaggio imbroglione del mito, tessette un filo nero e, attaccandolo alla sfera, scappò ad est tirandosi dietro il filo con tutta la sua forza. La Tarantola ripetè quest’azione con un filo blu, tirando questa volta verso sud, con un filo giallo verso l’ovest e con un filo bianco verso il nord. Con maestosi strattoni in ogni direzione, la sfera si allargò fino ad una grandezza non misurabile. Diventò la Terra! Non c’erano colline, montagne o fiumi; solo pianure soffici e prive di alberi. Allora il Creatore creò il resto degli esseri e delle bellezze della Terra.
Cherokee
In principio, c’era solo l’acqua. Tutti gli animali vivevano sopra di essa ed il cielo era sommerso. Erano tutti curiosi di sapere cosa ci fosse sotto l’acqua ed un giorno Dayuni’si, lo scarabeo acquatico, si offrì volontario per esplorare. Esplorò la superficie, ma non riuscì a trovare nessun terreno solido. Esplorò sotto la superficie fino al fondo e tutto quello che trovò fu del fango che portò in superficie. Dopo aver preso il fango, esso cominciò a crescere e a spargersi tutto intorno, fino a che non divenne la Terra così come la conosciamo.
Dopo che tutto ciò accadde, uno degli animali attaccò questa nuova terra al cielo con quattro stringhe. La terra era ancora troppo umida, così mandarono il grande falco nel Galun’lati per preparala per loro. Il falco volò giù e quando raggiunse la terra dei Cherokee era così stanco che le sue ali cominciarono a colpire il suolo. Ogni volta che colpivano il suolo si formava una valle od una montagna. Gli animali poi decisero che era troppo buio, così crearono il sole e lo misero lì dove è oggi.
Huichol
Secondo la leggenda della tribù Huicholes, dopo un diluvio universale che devastò la terra, rimasero solo due esseri viventi: Watacame (il seminatore) e la sua cagnolina. Quest’ultima si trasformò poi nella dea delle acque; le due divinità si unirono e generarono numerosi figli per ripopolare il mondo. Da allora la dea divenne protettrice dei bambini.
Tlingit
Nas-caki-yel (il Corvo) cercò di creare gli uomini. Li fece nascere da una foglia che poi mostrò agli uomini. Disse loro che anche la foglia cresce e muore e così doveva essere per loro. Da allora la morte si diffuse nel mondo.
La creazione delle razze
Manitù (il Grande Spirito) voleva creare gli uomini con l’argilla. Modellò una figura con le sembianze umane e la fece cuocere in forno. Ma lo spirito del male fece piovere e spense il fuoco: nacque la razza bianca. Poi Manitù ripeté il processo e lo spirito del male si trasformò in una fanciulla che distrasse Manitù: nacque la razza nera. Poi Manitù sconfisse lo spirito del male: nacquero i Nativi Americani, i pellirosse.