La criminalita' organizzata nell'europa sud orientale

Creato il 14 aprile 2013 da Pasudest
Il processo di globalizzazione ha favorito gli scambi e le relazioni politiche, economiche e culturali, ma l'apertura delle frontiere e l'abolizione dei vincoli doganali ha purtroppo anche favorito i traffici illeciti e l'internazionalizzazione delle organizzazioni criminali. Il dottor Paolo Sartori, direttore del coordinamento operativo per l'Europa orientale e sud orientale della Criminalpol, nell'intervista per Radio Radicale spiega le caratteristiche delle organizzazioni criminali che operano in questa parte del continente, quali traffici gestiscono, che rapporti hanno con le mafie italiane. I traffici di droga e di esseri umani continuano ad rappresentare voci fondamentali nei bilanci delle imprese criminali che realizzano anche profitti nell'ambito della prostituzione, del gioco d'azzardo e della criminalità informatica. Se i Paesi arrivati recentemente alla democrazia, per una serie di carenze legislative e operative, sono in molti casi ancora vulnerabili alla diffusione delle attività criminali, i tanti cambiamenti positivi registrati in questa parte dell'Europa nell'ultimo decennio hanno fatto crescere il coordinamento transnazionale dell'attività di contrasto grazie anche al processo di integrazione europea.


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