“Siamo un gruppo di soci prestatori e assegnatari, e in alcuni casi tutti e due – si legge nel volantino di convocazione dell’iniziativa – Siamo molto preoccupati per le sorti di quella che ancora consideriamo, nonostante tutto, la nostra cooperativa, ma siamo ancora più preoccupati per le ricadute sociali che la cessazione della cooperativa potrebbe avere sui soci prestatori, su quelli assegnatari, e sull’intero tessuto produttivo di Fidenza, Salsomaggiore, Noceto, Fontanellato e Fontevivo”.
Attacco al cda della coop: “Inadeguato”
Altri soci hanno scritto una dura lettera al consiglio d’amministrazione, dove tra le altre cose si critica il fatto che il la cooperativa si sarebbe chiusa su se stessa, non prendendo in considerazione offerte d’aiuto da parte della Lega delle Cooperative.
“La crisi in cui versa la Cooperativa, necessita di una adeguata e responsabile gestione, con comunicazioni alla base sociale prive di contraddizioni, cosa non avvenuta fino ad ora. Il piano di ristrutturazione del debito ed il conseguente progetto di risanamento, devono essere gestiti con la massima urgenza, trasparenza, professionalità e coerenza. Questo percorso deve essere attuato e garantito da un gruppo dirigente autorevole, che possa far valere la propria credibilità nei confronti dei diversi soggetti creditori (soci prestatori, soci assegnatari, banche, fornitori). Questo Consiglio di Amministrazione, legittimamente in carica dal maggio 2012, quando la gravità della situazione non si era ancora manifestata, ha successivamente compiuto e/o subìto scelte inopportune, inadeguate e sconvenienti, che possono aver compromesso la possibilità di uscire dallo stato di difficoltà.
Ne ricordiamo alcune:
- licenziamento in tronco di un dipendente occupato sulla parte finanziaria (luglio 2012);
- blocco della restituzione del prestito ai soci (settembre 2012);
- mancata realizzazione del piano definito (dicembre 2012);
- incerta realizzazione del piano definito in seconda ipotesi (marzo 2013)
- aumento delle corrisposte ai soci assegnatari (febbraio 2013);
- mancata nomina del Presidente in sostituzione del dimissionario (marzo 2013);
- mancata sostituzione dei componenti del C.d.A. che si sono dimessi (lug. 2012- apr. 2013);
- mancata nomina del direttore, diversamente da quanto ripetutamente annunciato;
- alienazione delle quote della “Atto Primo” e assunte in capo alla Polis (aprile 2013).
Tutto ciò deve suggerire al Consiglio di Amministrazione di prendere atto che la gravità della situazione necessita di atteggiamenti consapevoli e della conseguente assunzione di comportamenti responsabili, adeguati alla drammaticità del momento.
La base sociale,attraversata da forti tensioni, vede a rischio i propri risparmi e la sicurezza della propria casa e, come già emerso nelle varie iniziative assembleari, non può tollerare oltre atteggiamenti ostili, ripetuti e incomprensioni del tutto ingiustificate con la Lega delle Cooperative.
Occorre porre immediato rimedio alla riluttanza di coloro che all’interno del CDA pongono resistenze ad una gestione condivisa e rifiutano,così facendo,le necessarie alleanze e il supporto tecnico dell’associazione delle Cooperative.
Il perdurare di questa gestione esitante,ci induce a suggerire a tutto il Consiglio di Amministrazione di agevolare il radicale ed immediato ricambio delle cariche statutarie”.
( da Parmaonline)
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Dal Bollettino dei Soci della Cooperativa: perché nasce la situazione attuale (clicca sulle immagini per allargarle)