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La crisi libica preoccupa i Paesi del cosiddetto "Processo di Nouachott"

Creato il 19 dicembre 2014 da Marianna06

 

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“Tutti si mobiliteranno per offrire l’aiuto necessario ai fratelli in Libia…Dobbiamo affrontare tutte le gravi sfide della sicurezza che provengono da quel paese”.

Così il commissario dell’Unione Africana (Ua) per la pace e la sicurezza, Smail Chergui, ha chiuso il summit che ha riunito in Mauritania i rappresentanti di undici paesi dell’Africa Occidentale e del Sahel, il cosiddetto ‘Processo di Nouakchott’.

Tema centrale, la crisi in Libia “dove la violenza e il terrorismo aumentano” ha evidenziato il presidente mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz che detiene anche la presidenza di turno dell’Ua.

Le speranze di una soluzione negoziata, ha evidenziato Abdel Aziz, sono racchiuse nei colloqui fra le parti sotto l’egida del Gruppo internazionale di contatto sulla Libia.

A preoccupare i paesi del ‘Processo di Nouakchott’ sono anche i crimini commessi da Boko Haram, che continua ad agire nonostante gli sforzi profusi dalle autorità nigeriane e dei paesi vicini.

Per fare fronte a questa ed altre minacce, sono state adottate misure aggiuntive di rafforzamento delle frontiere, in particolare la creazione di pattuglie congiunte. 

 

         a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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