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Il presidente croato Ivo Josipovic ha indetto le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. I cittadini croati si recheranno alle urne il prossimo 25 maggio. Il capo dello stato croato ha invitato i cittadini a non mancare a questo importante appuntamento elettorale perché riguarda anche il futuro della Croazia. Josipović ha auspicato che a campeggiare siano i temi europei e che non si finisca soltanto a dibattere su quanto i deputati guadagneranno, oppure parlare di ustascia e partigiani. Le liste elettorali possono proporre tutti i partiti registrati in Croazia e si possono presentare liste singole oppure in coalizione. I deputati vengono eletti in base al sistema proporzionale ma a differenza delle elezioni politiche, alle europee gli elettori hanno la possibilità di esprimere anche il voto preferenziale per un singolo candidato della lista che decidono scegliere. E’ solo dopo un anno quindi che gli elettori in Croazia torneranno a votare per il PE. Le prime elezioni si sono svolte il 13 e 14 aprile del 2013 in vista dell’ingresso della Croazia nell’Unione Europea avvenuto il primo luglio successivo. L’affluenza alle urne, in quella occasione, e’ stata pero’ molto scarsa, soltanto il 20,83 per cento degli aventi diritto andò a votare. Questa volta, vale a dire nel prossimo mandato, la Croazia avrà un rappresentante in meno, cioè 11 deputati, perché il numero degli europarlamentari verrà ridotto dagli attuali 766 a 751.
Sabato scorso, il consiglio generale del Partito socialdemocratico ha approvato l’accordo sulla coalizione per le prossime elezioni europee: di questa coalizione faranno parte, oltre ai socialdemocratici, il Partito popolare, i liberaldemocratici, il partito istriano e il Partito croato dei pensionati. E’ stata inoltre approvata la proposta della lista comune capeggiata dall'attuale commissario europeo per i consumatori, Neven Mimica, esponente socialdemocratico. Rivolgendosi ai concorrenti, vale a dire al maggiore partito di opposizione, l’Hdz e ai suoi partner di coalizione, il premier e presidente dei socialdemocratici Zoran Milanović ha detto che quello che divide i due schieramenti è un bivio insormontabile nell’interpretare la politica e per quanto riguarda i valori sociali fondamentali. La proposta delle liste non e’ mai semplice, ha detto Milanović e ha aggiunto di assumersi tutte le responsabilità. Non è passato innoservato però il fatto che Tonino Picula, alle precedenti elezioni capolista della coalizione governativa, su decisione di Milanović, in questa occasione è sceso al quinto posto. Una decisione questa che giustamente ha suscitato attenzione e speculazioni mediatiche. L’attuale commissario europeo croato Neven Mimica, al quale e’ stata affidata la posizione di capolista, si e’ detto convinto che la lista di coalizione proposta dai socialdemocratici ha forza e profilo europeo e che puo’ garantire il maggior numero di seggi.
Il quinto posto sulla lista della coalizione socialdemocratica per Tonino Picula resta comunque per molti una sorpresa. Va ricordato che alle precedenti elezioni europee Picula aveva ottenuto il maggior numero di preferenze in assoluto e si è dimostrato uno degli europarlamentari croati più attivi nell’attuale assemblea. In vista della decisione del consiglio generale del Partito socialdemocratico sui candidati, Picula si e’ detto convinto che gli elettori sapranno riconoscere il suo vero posto, quale che esso sia, e alla domanda se ritiene che si tratti di una strategia del suo partito oppure di una punizione, ha risposto di ritenere che “c’è del vero sia nell’uno che nell’altro caso”. “Il mio destino non è stato soltanto una volta quello di avere davanti ai miei occhi un obiettivo chiaro, ma un vento forte al petto, se lo sarà anche questa volta non lo posso prevedere. Nelle circostanze in cui questo mi sarà possibile, saprò dare il mio contributo”, ha detto Picula rilevando che è stato eletto al Parlamento europeo in base alla sua grande esperienza di politica internazionale. Ha ammesso comunque in una trasmissione televisiva che secondo la sua opinione, il primo posto sulla lista se lo meritava, ma anche il quinto lo accetta come una sfida e promette massimo impegno. Ricordiamo che durante il primo governo socialdemocratico di Ivica Račan, Tonino Picula ebbe l’incarico di ministro degli Esteri e che attualmente è membro del Consiglio generale del Partito Radicale nonviolento transnazionale transpartito.
E mentre l’attenzione dei media è concentrata sulle liste delle due maggiori coalizioni elettorali, quello governativo guidato dal Partito socialdemocratico e quello dell’opposizione capeggiato dall’Unione democratica croata, sulla scena politica per le elezioni europee si sono presentati in questi giorni anche i presidenti di otto partiti riunitisi sotto il nome di “Alleanza per la Croazia”. Hanno lanciano aspre critiche sia all’attuale governo di centro-sinistra che alla precedente maggioranza conservatrice affermando che entrambe si sono allontanate dal popolo e sono in contrasto con tutti. Accusano sia i socialdemocratici che l’Hdz di condurre una politica che tradisce le aspettative dei cittadini, di aver impoverito e umiliato il popolo croato e di lavorare soltanto per i loro interessi. L’Alleanza per la Croazia vuole fermare la crisi e l’ulteriore fallimento dell'economia, salvaguardare la famiglia e la dignità della guerra per la patria e i suoi leader si vantano di essere politici delle intenzioni oneste e di rappresentare la nuova forza che porterà unità al Paese.
Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 27 marzo a Radio Radicale
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