SINOSSICostantinopoli, 16 aprile 1204. Da tre lunghi giorni, la città brucia e piange, vittima di uno dei più cruenti saccheggio nella Storia. Nelle chiese, i crociati s'impadroniscono delle immagini sacre e riducono gli altari in frantumi. Nei palazzi, soldati trucidano chiunque si trovi sul loro cammino, poi saccheggiano e distruggono. Mentre infuria la battaglia, nella basilica di Santa Sofia, Arrigo Brandanti infila in una bisaccia la Croce appartenuta all'imperatrice Elena, madre di Costantino: quell'oggetto racchiude un frammento della croce su cui è morto Gesù e ha un valore inestimabile. Deve essere salvato, a ogni costo. Ma un soldato si para davanti ad Arrigo e lo ferisce con un colpo di spada, impadronendosi della Croce. Italia, oggi. Il conte Lodovoco Brandanti, vecchio e malato, non vuole lasciarsi sfuggire l'occasione per redimersi. Chiama a sé la nipote Elena, giovane e brillante archeologa, e ripone in lei la speranza di recuperare la Croce di Bisanzio. È una missione in cui la sua famiglia è impegnata da secoli, perché il destino della Croce ha imboccato sentieri intricati e misteriosi, snodandosi tra mercanti e prelati, nobildonne e cavalieri, pittori e vagabondi, in un vortice di menzogne e inganni orchestrato dal caso o dall'umana follia.
Doverosa premessa. Ho trovato questo romanzo nell'edizione della Nord del 2008 per caso in una libreria qualche giorno fa e, essendone colpita, l'ho acquistato. In copertina è indicata come autrice Emma Seymour, scrittrice nata in Scozia da madre italiana e padre scozzese, cavallerizza appassionata di storia e archeologia che vive tra l'Italia e il suo paese natale. Scopro oggi che è appena uscita (aprile 2014) una versione ebook dello stesso romanzo (stesso titolo, stessa storia, copertina diversa) autopubblicato da Angela Pesce Fassio, nata ad Asti. Emma Seymour è quindi solo uno pseudonimo della Fassio, autrice di numerosi altri romanzi storici. Ci tengo a sottolineare che questa recensione, scritta peraltro prima di scoprire l'esistenza di una più recente edizione digitale ad altro nome, si riferisce all'edizione cartacea del 2008 e non sono a conoscenza della presenza o meno di eventuali modifiche al testo rispetto a quella ebook attualmente in circolazione.
Il romanzo si inserisce nel filone dei temi ben rodati e cari al lettore moderno: congiure vaticane, sette segrete redivive, neonazisti guidati dal tedesco pazzo di turno a caccia di reliquie, ricca nobiltà e antichi manieri, inseguimenti, commissari incompresi e osteggiati ecc.
La scrittrice Angela P. Fassio
L'inizio del racconto porta il lettore in Siria durante la rivolta dei lavoranti in una spedizione archeologica guidata dalla protagonista Elena Brandanti e lo coinvolge subito nel personaggio, destando curiosità in un racconto che si preannuncia ricco di contesto e sfaccettature. La storia, nel suo sviluppo, va poi progressivamente ricalcando le meccaniche classiche di questo tipo di romanzi di avventura con personaggi che non riescono a sottrarsi pienamente al dualismo buono-cattivo e si intuisce l'epilogo della reliquia molto prima dell'ultima pagina del libro. Bisogna dare atto però che il romanzo, essendo stato dato alle stampe nel 2008, precede i numerosi del genere che si sono accodati, sfruttandolo, a questo filone di successo negli ultimi anni.Interessanti e ben riuscite risultano le regressioni ipnotiche della protagonista nei panni della sua antenata Beatrice Brandanti Malaterra, non tanto per l'argomento ipnosi in sé, ma per il quadro che l'autrice è riuscita a costruire di una donna complessa che si nuove ai tempi del Valentino.
La croce di Bisanzio è nel complesso un romanzo godibile, ben scritto e dai dialoghi fluidi che soddisfa senz'altro gli amanti del genere e quanti desiderano leggere una gradevole storia sotto l'ombrellone.
Isabel Giustiniani