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La crociera.

Creato il 03 ottobre 2013 da Enricobo2
La crociera.
Una grande, enorme, bellissima nave da crociera, forse la più bella del mondo, è in mezzo agli scogli, colpita, offesa ed in grave pericolo. Sta imbarcando acqua da tutte le parti. Gli squarci e le falle nelle fiancate sono tante, alcune anche vecchie e mai aggiustate per l'incuria e la rapacità degli armatori, altre nuove, provocate dall'insipienza di chi l'ha condotta nel suo ultimo viaggio. E' chiaro che sta affondando. Tutti lo hanno capito. Da ogni parte del mondo si assiste a questo disastro e si grida a che qualcuno faccia qualcosa, che si tenti di salvare la situazione. Anche i passeggeri hanno capito e si affollano disperati sulle murate in cerca di qualcuno che lo aiuti. Un salvataggio impossibile, perché tutte le altre barche sono anche loro lontane nella tempesta. Qualcuno si lamenta e si dispera, qualcun altro prega, altri ancora maledicono comandante ed equipaggio. Molti, pensando ad una situazione ormai irreparabile si gettano tra le onde gelide in cerca di una salvezza individuale difficile ma non impossibile. Non capiscono che solo loro stessi potrebbero tentare il salvataggio estremo, lavorando tutti insieme a svuotare la nave dall'acqua e cercare di recuperare il galleggiamento. I più, al contrario litigano tra di loro. 
C'è chi propone di imbarcare altra acqua per por fine alla sofferenza aprendo falle ancor più grosse, altri di cercare un aiuto impossibile che non può arrivare, altri ancora di prendere sonniferi e lasciarsi andare al destino, qualcuno già lo ha fatto e dorme tranquillo mentre l'acqua lo lambisce. Ma la cosa più incredibile è che mentre questa folla di sciocchi e di sbandati sta sui ponti più alti ad osservare l'ineluttabile che si avvicina, i responsabili del governo della nave, che gli stessi passeggeri si erano scelti di nazionalità diverse e che neanche si capiscono tra di loro, nel profondo della sala macchine, litigano furiosamente, accapigliandosi sulle decisioni da prendere. Ufficiali  e timonieri, fochisti e capitani, in una confusione incredibile, si insultano, vengono alle mani continuamente, litigando su tutto, anche come si deve maneggiare il manico della pala del carbone. Certo gli sciocchi passeggeri se li sono scelti tra i più rozzi ed incapaci, alcuni sono pirati predatori, altri fuggiti dalle galere, alcuni in procinto di entrarci, molti ansiosi solo di avere un lavoro retribuito che non avevano mai visto il mare. 
Forse volevano risparmiare sul biglietto della crociera, forse preferivano avere al comando inetti che li lasciassero fare quel che volevano, mangiare a crepapelle invece di fare le esercitazioni di salvataggio; passare pericolosamente vicino alla riva, mentre si ballava sul ponte superiore; rubacchiare gli asciugamani delle cabine tollerati o non pagare le fiche del casinò. Per questo si erano scelti personaggi poco raccomandabili che, attenti solo ai loro interessi personali, avrebbero chiuso un occhio sulle attività dei passeggeri. Così la grande nave affonda. I passeggeri delle altre navi, lontane, se ne dispiacciono, forse non più di tanto, magari dopo il naufragio si potranno comprare per poco i gioielli recuperati. I croceristi si disperano e si strappano i capelli. Nella sala macchine si continua a litigare furiosamente, qualcuno già giace a terra malconcio, gli altri si insultano brandendo armi improvvisate. L'acqua continua ad entrare furiosamente, tra poco sommergerà la murata superiore. Forse la sorte della grande nave e di chi c'è sopra, è già segnata.
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