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La crostata Sofia e la lezione del calzino bucato

Da Saramartina21
A volte anche un calzino bucato può insegnarti qualcosa. La lezione lapalissiana e spiccia è quella di alzare le terga,prendere ago e filo e cucirlo. Oppure farci dei pupazzi imbottiti. Oppure ,se proprio tal calzino ci sta sulle zucchine,fiondiarlo nella spazzatura. E trovategli un posto nella raccolta differenziata. C'è un'altra lezione però. Più sottile,più psico-pedagogica se mi passate il termine :-) Guardate questa invenzione:
La crostata Sofia e la lezione del calzino bucato
Ora,è assodato che le maggiori diavolerie abbiano i loro natali nel paese del sol Levante.Come dire,i giapponesi ne sanno una più del diavolo. In questo caso una più del buco. Consideriamo un fatto essenziale. Il calzino bucato è senza dubbio imbarazzante a qualsiasi latitudine.ma in Giappone lo è un filino di seta in più. Perchè loro le scarpe se le tolgono sempre,prima di entrare in casa o al ristorante. E passi per il rientro nella dimensione domestica dove al massimo facciamo una figura del passero solitario solo di fronte a consorte e prole.Ma al ristorante?Imbarazzo totale l'esibire l'alluce valgo nudo come mamma l'ha fatto. E quindi? Quindi la geniale o diabolica mente nipponica non prende la strada dell'ovvio e quindi il rinforzo del tessuto per evitare lo spiacevole cedimento. Giammai. Rende il buco istituzionale,glamour e funzionale. Istituzionale perchè deve esserci,nessuno può stupirsi della sua presenza. Glamour perchè in colore-contrasto con il resto. Funzionale perchè posizionato esattamente li evita che tallone e punta delle dita (le aree più sottoposte a rotture) subiscano tensioni eccessive. La lezione del calzino bucato. Ovvero a volte risolvere un problema non combattendolo ma entrando nella sua stessa natura o anima porta all'inaspettato,porta alla soluzione che non ti aspetti. E che non avresti mai detto.
Oggi crostata! Il dolce che adoro di più in assoluto. Strano forse per una golosa impenitente come me,alla ricerca sempre del dolce che non mi aspetto,di quello che mai avrei detto.... Eppure la crostata ha un che di ancestrale per me,come la torta alle mele.. Quando ho iniziato a combattere, ,una decina di anni fa,con le intolleranze mie e di una delle mie carote ho detto addio alla frolla.Il burro era out come le spalline imbottite delle giacche. Girando nel web ho trovato questa ricetta di frolla all'olio .Amore a prima vista.La utilizzo da sempre,a volte anche per fare i biscotti. Ci vuole un attimo per farla e viene sempre bene. Oggi l'ho utilizzata come base per la Crostata Sofia. Non ho conservato paternità delle due ricette. All'epoca appuntavo su fogli volanti ,di corsa...Quindi alzi la mano chi le ha partorite.Prontissima io a correggere! La versione che vi propongo è costituita da nocciole e confettura di albicocche.Ma ci si può sbizzarrire:ciliegie e mandorle,lamponi e nocciole,pesche e noci e via dicendo.L'importante è sempre abbinare una confettura ad una frutta secca!

Crostata Sofia
per la pasta frolla: 400 gr farina 2 uova 2 cucchiaini di lievito per dolci 130 ml olio vegetale 180\200 gr zucchero 1 pizzichi di sale scorza grattugiata di un limone
per il ripieno:  confettura di albicocche nocciole tostate

per la pasta frolla:
su un piano di lavoro infarinato mettete la farina a fontana insieme allo zucchero.Fate un buco al centro e rompete le due uova.Unite il sale,il lievito e la scorza grattugiata del limone.Iniziate a sbattere le uova con una forchetta e mano mano unite anche l'olio.Impastate a questo punto con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo e liscio.Se avete una mezz'ora di tempo a disposizione fatelo riposare in frigo,altrimenti potete utilizzarlo subito. Scaldate il forno a 180 gradi. Dividete l'impasto in due pezzi.Uno deve essere un pò più grande. Stendetelo su una teglia (la mia era tonda e il diametro misurava 26 cm) foderata di carta forno.Unite la confettura a cucchiaiate ( ne basteranno cinque,sei belle piene). Con il panetto più piccolo ricavate le strisce che andranno a comporre la grata della crostata. Una volta formata la grata,in ogni quadratino posizionate una nocciole. Mettete nel forno caldo e cuocete (coprendo la superficie con un foglio di carta forno) per 30|35 minuti. Fate raffreddare completamente e spolverate di zucchero a velo!
La crostata Sofia e la lezione del calzino bucato
La crostata Sofia e la lezione del calzino bucato
La crostata Sofia e la lezione del calzino bucato


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