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La cucitura immaginaria

Da Treasures
Heliodore, Leonor Fini
Non dovrei pensare a te mentre stiro,
perché ogni volta mi brucio con il ferro
Nemmeno dovrei pensarti
mentre cucino, e non se sian stati il forno caldo,
oppure la pentola, a lasciarmi quei segni
vermigli sulle mani
Forse sono stigmate
che mi sono spuntate a forza
di pensarti, e per la fede che ho
(male riposta) in te.
Meglio sarebbe
non pensarti mente cucio
e infilo l’ago nella stoffa,
e con quell’ago mi pungo.
Oh, fossi tu, a cucire me,
a infilare l’ago tuo nella mia stoffa…
Oh di carne uniti
da un filo sottile,
e senza una goccia di sangue
versato, né lacrime
Ma la cucitura è tortuosa e invisibile,
perché immaginaria.
E allora smetterò, non già di pensarti,
ma di stirare, cucinare e cucire.
Oppure troverò altre fonti di calore
o lame taglienti
con cui pensarti per l’ultima volta.

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