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Ognuno assicura che i piatti della propria regione sono quelli più salutari e buoni, oltre ad avere contribuito alla varietà della cucina italiana e alla Dieta Mediterranea, ma a Napoli tutto questo cambia significato....
Io sono originaria della Campania e credo che tutti sono concordi nel dire che
i piatti tradizionali della Campania e specialmente di Napoli, sono i piatti
più conosciuti dagli italiani che sono mangiati in tutto il mondo. Chi non conosce l'insalata caprese che riprende i colori della bandiera italiana, il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella a fette e il verde dell'insalata, e non dimentichiamoci del limoncello fatto con i limoni di Sorrento, profumatissimi e di un bel giallo solare, o i limoni della costiera amalfitana, grossi e panciuti come piccoli meloni. Tuttavia il piatto più conosciuto è la pizza, che venne preparata la prima volta al Palazzo Reale di Capodimonte alla fine del XIX secolo, dallo chef Esposito, in onore della regina Margherita.
Tutta questa premessa per dirvi che in ogni ristorante o pizzeria o chiosco
della Campania e di tutto il mondo, la pizza è presente in ogni menu.
Ma questo per dirvi che non sempre si viene a Napoli per mangiare
la pizza ma anche qualcos'altro.
La Cueva, trattoria argentina
In una delle mie escursioni a Napoli, nei pressi di Piazza Amedeo,
in un angolo nascosto di una via laterale, mi sono imbattuta nel ristorante
la Cueva, un ristorante argentino-sudamericano.
Sapevo della sua esistenza giacchè ho dovuto recensirlo per un blog di viaggi...( sempre buono a saperlo ), entrai per prendere un drink.
Il personale fu molto cortese e accogliente, anche quando entrò, insieme a noi, un venditore ambulante che tentò di vendere la sua merce, se fosse stato in un altro paese, sarebbe stato portato alla porta senza complimenti.
Invece gli comprarono un oggetto e gli offrirono un bicchiere d'acqua fresca.
Siccome avevamo già cenato lungo la strada con una pizzetta a portafoglio,
mio marito ed io ci ripromettemmo di tornarci la settimana dopo.
Dopo averne varcato l'ingresso, su un lato della sala c'era un lungo bancone
ed una zona bar con alcuni piccoli tavolini dove consumare i drink,
ma molti preferivano stare seduti sugli sgabelli e dare un'occhiata,
di tanto in tanto, alla tv. La parola Cueva, sta a significare Cantina, ed infatti il locale era stato ricavato da una ex cantina, con le pareti irregolari dipinte in una tonalità arancione davvero intensa, alcune sculture in ferro battuto erano disposte in zone strategiche. Anche i tavoli e le sedie erano fatti in ferro battuto e legno scuro, l'illuminazione della sala, si confaceva ad una cantina, fioca e sottile, con molte ombre, ma abbastanza sufficiente da guardare il cibo nei piatti. Un luogo davvero caratteristico dove mangiare.
Menu
Naturalmente sul menu troneggiava il piatto della casa, la bistecca argentina
spessa 2 centimetri, cotta alla brace che naturalmente volli provare, accompagnata da insalata e patatine fritte. Come bevanda ordinammo acqua minerale e vino e ci portarono una bottiglia con l'insegna del famoso calciatore Maradona. Avevamo scelto di saltare gli antipasti, in previsione della bistecca, ed avevamo avuto ragione quando ci portarono un enorme bistecca, in un piatto altrettanto grande, furono talmente gentili da dividerla in due piatti. Un altro contorno erano le patate al forno che sembravano essere ricoperte da un mix di spezie forti, talmente erano rosse di peperoncino e pepe e le empanadas argentine, anelli di cipolla fritti e tanto altro.La carta dei dolci avevano i dolci mediterranei, il tiramisu, lo zabaione e naturalmente i gelati, ma anche dolci catalani come la crema Catalana Flambè
I prezzi a persona si aggirò suo 40 euro.
In definitiva anche se a Napoli si mangia la pizza, in qualsiasi momento della
giornata, fu davvero bello cambiare radicalmente menu.
Dove trovarlo
L'indirizzo per trovarlo è La Cueva, via Martucci 16 a Napoli, nei pressi della
Piazza Amedeo, lo trovate sulla sinistra della strada, oppure se venite dalla
Riviera di Chiaia, sempre verso Piazza Amedea, si trova sulla destra.
Gestito dai fratelli Mario e Alessandro Stentardo, è stato recentemente ristrutturato con l'aggiunta di due nuove sale con altri 60 posti a sedere.
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