Questo è un post che esula un po' dal tema principale del blog, ma che comunque c'entra.
Si tratta sicuramente di un'osservazione scontata, dato che è evidente a tutti, ma c'è proprio da dire che questa crisi economica sta uccidendo la voglia di acculturarsi, perché i tagli in materia che sono stati fatti stanno inevitabilmente ricadendo sulle spalle dei cittadini.
Per fare degli esempi, con i tagli all'università quest'anno gli studenti si ritroveranno a pagare più tasse. Con i tagli alla pubblica amministrazione, le associazioni culturali saranno costrette a chiedere quote associative più alte ai loro iscritti oppure a chiudere. Con i tagli all'industria dello spettacolo, probabilmente il biglietto del cinema aumenterà di un euro.
Chi ama la cultura dovrà necessariamente adattarsi a spendere di più, sempre che possa permetterselo. In caso contrario, saremo costretti a nutrire un po' meno il nostro cervello a favore dello stomaco, prospettiva ben triste nel XXI° secolo.
La cultura eleva l'uomo e lo rende più intelligente e sensibile, è ovvio. Dovrebbe essere un diritto, invece sta tornando a essere un lusso per pochi come nel medioevo.