Il Festival di Sanremo, e i grandi festival mediatici in genere, sono sempre un' ottima occasione per intravvedere, attraverso i messaggi di presentatori, ospiti e canzoni, il grande lavorìo di costruzione del nuovo Immaginario Collettivo che gli "architetti sociali" stanno preparando affinchè noi lo introiettiamo e realizziamo. Questo lo aveva già capito a modo suo molti anni fa anche la mia zia buonanima, che quando ci si riuniva tutti in casa sua per vedere la finale ( allora fortunatamente la kermesse televisiva durava solo due serate ) diceva: "scultùm bèn quel che i dise a Sanremo, che dopu al sucéd sémpar" ( ascoltiamo bene quello che dicono a Sanremo, che poi va sempre a finire che si avvera ).
E se questo è sempre accaduto ( serve ricordare l' ultima performance festivaliera di Benigni al grido di "Berlusconi, fòra dai ball" ? ), a maggior ragione dobbiamo prestargli attenzione in questa fase foriera di ampi stravolgimenti sociali.
In prossimità di avvenimenti importanti, la comunicazione sottintesa viene pertanto indirizzata ad un doppio target e ad un doppio livello interpretativo: e se l' anno scorso la parola d' ordine era "via Berlusconi", oggi sembra essere "via il Papa e il Cattolicesimo". Il "desiderata" dell' agenda globalista è così rivolto ad un livello superficiale al popolino, e ad un livello appena più profondo ( non serve essere dei Freud per vederlo ) a quegli "attuatori" visti nell' ultimo post, media in primis. E forse non confidando tanto nella prontezza di comprendònio degli italici dirigenti, i gran maestri nostrani hanno pensato bene di affidare l' importante messaggio all' esasperante lentezza espressiva e alla tendenza reiterativa di Celentano, probabilmente invertendo la loro solita raccomandazione di "parli per sottintesi" in "per favore, cerchi di essere chiaro" ... Lo sforzo cerebrale e linguistico del molleggiato è stato visibilmente portato ai limiti dello stress coronarico sostenibile ma, a prezzo di una certa pazienza e disponibilità all' ascolto, è stato perfettamente recepito anche dal mio gatto non ancora iniziato: "La stampa cattolica si occupi di Cristo e non di politica, oppure chiuda baracca". ( Il che, tradotto con apposito decrittatore, suona pressapoco come: "non interferite in alcun modo, o finite come Berlusconi, fòra dai ball" ). A seguire, una strana dissertazione sul Paradiso e sul conoscere in faccia Dio, -dissertazione che induce istintivamente a toccarsi i maròni peggio di una Messa da Requiem-, e sulla figura storica di Gesù ... Insomma stiano tranquilli i miei ideologici commentatori: quello che traspare da tale messaggio è che, come "allora", è il potere TEMPORALE della Chiesa ad essere di troppo e a dar fastidio ai manovratori del vapore ( come sottolineato dalla Costa Concordia/Europa che smette di inchinarsi al Giglio ) ...
L' intervento finisce, così come era stato introdotto giorni addietro, con inquietanti rumori di guerra che fanno da sottofondo ad una canzone - inno al "cambiamento" ( e qui si è toccato anche il mio gatto ).
Che dire ... sembrerebbe quindi confermata dagli architetti la tendenza ( già annunciata in questo blog e anticipata anche analizzando il video di Vasco: "Ho fatto un patto con le mie emozioni / le lascio vivere, e loro non mi fanno fuori" ), non più volta ad un' unificazione religiosa in un unico calderone new-age, ma a lasciare in auge una "riedizione originale e politicamente depotenziata" del pensiero religioso della popolazione, purchè svuotato appunto di qualsiasi velleità di potere temporale. Corsi e ricorsi ...
La casalinga di Voghera, il pastore di Orgosolo e il metalmeccanico di Ivrea, per quel che hanno capito in questa enorme cacofonìa, approvano al coro unanime di "Però non dice mica delle cose sbagliate parbleu" ...
Forse no, ma sono quei suoni e immagini di guerra insistentemente ricorrenti ad essere vagamente inquietanti, e tutto il retrogusto catastrofico subliminalmente indotto nello spettatore ( a scopo preparatorio ? ) ...
... e comunque l' insistenza sulla figura storica di Cristo ed il recupero dell' "origine" cristiana lasciano forse intendere ad una possibile formazione eurasiatica, in caso di conflitto ?
Sia come sia, qui rimarchiamo a fine puramente accademico la "duplice gamba" usata per introdurre l' immaginario del nuovo modello sociale: creazione ed esasperazione dei contrasti in fase terminale e lenta e progressiva introduzione del nuovo modello in modo che risulti desiderabile.
Questione di feeling.
E per massacrarceli definitivamente, diamo anche un' occhiata a due canzoni emblematiche anche del cambiamento "mentale" richiesto: la vincitrice "Non è l' inferno", e la canzone-manifesto "E tu lo chiami Dio" ... Chiaro, Limpido, Celentano.
( La forzatura dei testi è evidentissima, ma è niente rispetto a quella che verrà operata sulla nostra regione perianale ... )
Manca qualcosa ? ah già, la farfalla di Belèn ( a proposito: la farfalla è simbolo di rinascita a vita nuova ... ) ... Sperùm, come disse lo scheletro !
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