Diane Nelson
Presidente di DC Entertainment
Temo che in questo frangente l'atmosfera negli uffici della DC Comics non sia delle migliori. Negli ultimi tempi sono molti gli autori di un certo rilievo che sono andati via sbattendo la porta, lamentando soprattutto le ingerenze degli editor nella realizzazione delle storie. Come se non bastasse il trasloco della sede operativa da New York a Burbank ha messo in condizione molti degli impiegati della casa editrice a rassegnare le dimissioni (basti pensare a Mike Marts, editor delle testate dell'uomo pipistrello che ha lasciato la casa editrice per non lasciare New York). Inoltre, il successo crescente delle pubblicazioni creator owned ospitate dalla Image Comics, sta attraendo con forza sempre crescente i top-creator in forza alla DC (ma anche quelli Marvel), inducendo molti di loro a svincolarsi dal lavoro su commessa per tentare la carriera individuale.
Credo che sia stata proprio questa atmosfera turbolenta a convincere Diane Nelson, Presidente della DC Comics, a scrivere una accorata lettera agli autori che lavorano con contratti da freelance per la casa editrice, una lettera con il duplice scopo di rassicurarli riguardo il loro futuro e anticipar loro la notizia dell'invio di un questionario il cui scopo finale sarà quello di farsi un'idea riguardo le loro esigenze lavorative.
"Abbiamo i migliori, i più brillanti e creativi collaboratori dell'industria dell'intrattenimento, e stiamo profondamente investendo per rafforzare, espandere e dare maggiore energia al nostro modo di lavorare insieme per creare fumetti che noi e i nostri fan amano leggere. L'azienda ha una lunga storia e un retaggio che ha costruito nel corso di 80 anni di storia, anni durante i quali i nostri personaggi sono diventate icone della cultura pop. Tutto ciò è stato reso possibile facendo sì che DCE sia restata sempre la principale destinazione per le persone di maggior talento del nostro settore - una tradizione che confidiamo di mantenere e migliorare giorno dopo giorno.
Noi vogliamo continuare questa tradizione. Vogliamo promuovere un ambiente favorevole alle vostre esigenze. Il nostro obiettivo è quello di creare un ambiente nel quale i migliori autori e artisti possano svolgere al meglio il proprio lavoro, con il supporti del miglior reparto editoriale e di marketing.
Con questi propositi ben chiari nei nostri pensieri ci stiamo accingendo a lanciare il primo sondaggio per sondare il feedback dei maggiori talenti al nostro servizio, un sondaggio che ci aiuterà a comprendere meglio e identificare ciò che stiamo facendo e dove possiamo apportare delle migliorie al modo in cui lavoriamo con voi per creare dei grandi fumetti. Le vostre risposte a questo sondaggio saranno anonime e saranno di importanza vitale per noi al fine di indirizzare la nostra organizzazione e i vostri processi creativi.
Nelle prossime settimane riceverete un link e delle istruzioni su come compilare il questionario dalla società che si sta occupando per conto nostro di questo sondaggio. Nel frattempo, per cortesia, fateci sapere se avete dei dubbi o domande.
I vostri feedback sinceri e dettagliati non solo saranno fondamentali per la nostra pianificazione interna e per la nostra conoscenza, ma anche per come gestiremo i nostri rapporti con voi e con i vostri colleghi. I risultati che otterremo da questo sondaggio ci aiuteranno a identificare le aree del nostro business che abbisognano della nostra attenzione, e ci consentiranno di valutare quali settori avranno bisogno di essere migliorati e quali invece dovranno essere rinforzati. Stiamo pianificando di condividere con voi i risultati che otterremo, così come condivideremo gli insegnamenti fondamentali e i piani di azione che decideremo di adottare.
Condivideremo gli imminenti aggiornamenti con voi così come continueremo a far sì che DCE sia la principale destinazione per i migliori talenti creativi e una azienda che premi, sviluppi e supporti i nuovi talenti. Vi ringraziamo per il tempo che impiegherete per partecipare e per il lavoro che svolgete per conto della DC Entertainment".
Quello inviato da Diane Nelson, dunque, sembra un tentativo di sondare gli umori degli autori e di andare incontro alle loro esigenze; come accennavo in precedenza, infatti, da molti mesi ormai numerosi autori si lamentano con sempre maggiore insistenza di problemi di micro-management (pare che fin troppo spesso le storie presentate e approvate siano poi rimaneggiate o, addirittura, sostituite prima di andare in stampa). Un tentativo che di certo risulta molto incoraggiante, anche se per molti versi tardivo. Il trasferimento forzoso della sede organizzativa della DC Entertaimnent dagli uffici di New York a quelli di Burbank ha creato una vera e propria spaccatura, nonché parecchio disagio a tutti quegli autori che si son visti repentinamente cambiare dall'oggi al domani i loro referenti editoriali.
Si tratta però di un tentativo che potrebbe rivelarsi comunque proficuo. Un sondaggio ben strutturato potrebbe davvero fornire ai creativi in forza alla DC Comics l'opportunità di portare a galla i motivi del loro malessere.
Yanick Paquette
Sebbene ci siano conferme riguardo l'invio dei sondaggi, nessun autore ha reso pubbliche le proprie risposte. Anzi, quasi nessuno. Yanick Paquette (disegnatore molto dotato che si è recentemente contraddistinto per la sua run, in coppia con Scott Snyder, sulle pagine di Swamp Thing), infatti, ha decido di rendere pubblica, condividendola su Facebook, la sua risposta all'ultima domanda presente sul sondaggio.
"Per quel che mi riguarda, più di ogni altra cosa, all'apice dei miei interessi c'è la qualità del mio lavoro. Il livello di sacrificio richiesto da questo lavoro può essere bilanciato solo dall'essere orgogliosi del risultato finale. Tuttavia, tutti i miei sforzi sarebbero insignificanti senza la cura e il talento del più stretto e fondamentale tra i miei collaboratori, il colorista.
Facendo resistenza e evitando di allineare le loro royalties e la politica di visibilità a quella adottata dalla Marvel, diventa eccessivamente difficile assicurarsi il lavoro dei migliori coloristi per progetti della DC. In quest'epoca digitale, durante la quale l'intera parte visiva di un fumetto è affidata a sole due persone, mi sembra aberrate che una delle due non riceva le royalties e la visibilità che gli spetterebbero.
È giunta l'ora che rivedano i criteri di spartizione della torta delle royalties. E se troviamo il coraggio i incollare frettolosamente un fastidioso banner pubblicitario sulla copertina di un albo, non credo che possa rivelarsi poi tanto impegnativo aggiungere anche quello del colorista."
Tom Brevoort
Ovviamente gli effetti del malumore che si avverte negli uffici della DC si fanno sentire anche alla Marvel. Su Formspring, il blog di Tom Brevoort, alla domanda di un lettore che gli chiedeva spiegazioni riguardo le fastidiose ingerenze editoriali effettuate all'ultimo minuto, il Senior Vice-President of Publishing della casa editrice newyorkese ha ironicamente (ma in maniera drastica) risposto: "Questa mi sembra una domanda che sarebbe più giusto rivolgere alla DC. Non davvero non facciamo cose di questo tipo. Non riesco a ricordare un caso in cui ciò sia avvenuto"