Fu sposa di Zeus, dal quale ebbe Pandia ed Erse; ebbe anche una relazione con Pan. Amò Endimione, re dell'Elide, ed ogni notte lo andava a trovare mentre dormiva in una grotta del monte Latmo, in Asia Minore; pur di poterlo andare a trovare ogni notte, Selene gli diede un sonno eterno e dalla relazione nacquero cinquanta figlie. Come fece se lui dormiva non si sa.
Per i Romani invece, se il primo giorno settimanale era ed è tutt'oggi il dies lunae, lunedì, significa che la Dea Luna era almeno importante quanto gli Dei deputati ai giorni che seguono, e cioè Marte, Mercurio, Giove, Saturno, e infine il Dies solis, il giorno del sole mutato poi nel Giorno del Signore, Domenica.
Tutte le antiche Dee furono lunari, telluriche e infere, cioè con tre aspetti, collegati alla luna e quindi al cielo notturno, alla terra e quindi all'agricoltura, agli animali cui erano collegati allevamento e caccia, e agli inferi e quindi alla morte e al dopo morte.
La Dea italica Luna fu adottata dai Romani come divinità minore, assorbita poi dalla Dea Diana che comunque non la soppiantò del tutto, tanto è vero che il culto della luna, assieme a quello del sole, sopravvisse nel culto mitraico, dove sovente la Dea era raffigurata o simboleggiata da uno spicchio di luna ritagliato nel marmo in modo che una lampada dietro il marmo dell'altare rimandasse l'immagine luminosa della luna.
I due simboli della luna e del sole come Dei tutelari verranno trasportati nel cristianesimo medievale dove il Crocefisso verrà posto tra una luna e un sole in tutte o quasi le pitture.