Finora ho taciuto perché non volevo creare o alimentare polemiche. Sono morte delle persone per mano del TERRORISMO. Quanti mi conoscono e/o leggono sanno bene che condanno ogni e qualsiasi forma di VIOLENZA, che considero il CANCRO DELL’UMANITA’. Quindi: RIBADISCO LA MIA CONDANNA PER LE STRAGI DI PARIGI contro il giornale satirico Charlie Hebdo e nel negozio ebraico (e le stragi dei terroristi in ogni parte del mondo). Non ho però mai usato l’hashtag #jesuischarlie perché stavo riflettendo. E ho riflettuto molto perché penso molto prima di scrivere o parlare, soprattutto su temi che possono scatenare discussioni accese. Ma ora lo dico. Lo dico da donna di sinistra, da donna che sostiene la libertà di pensiero e di parola, da donna che ci mette la faccia anche quando non toccano il “giardino di casa”. Lo dico. E dico che oggi (più che mai) la satira dovrebbe porsi delle domande, dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza.
Questo sbandierare, osannare, esaltare la libertà di satira come qualcosa di intoccabile, sacro (sì, sacro), illimitato, incontrollabile-incontrollato, infinitamente agibile, mi pare alquanto assurdo. La satira è un “agire umano” e ogni agire umano, in quanto contestualizzato in una società civile, dovrebbe essere soggetto ad una semplicissima regola di buon senso e civiltà: LA MIA LIBERTA’ DI AGIRE (e PARLARE) FINISCE DOVE INIZIA LA TUA.
Invece, guai a dire mezza parola contro la libertà di satira. Guai a dire “a me non piace”: ti accusano di essere FASCISTA. Se sei di SINISTRA DEVI INGINOCCHIARTI DI FRONTE ALLA SATIRA.
La satira sta diventando una nuova DEA da adorare. Inginocchiatevi pure, sempre e comunque, davanti a Dea Satira. Io non lo faccio.
Firmato: una strega libera da ogni pensiero omologato. #cogitoergosum#jesuisbarbara
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CONTATTI 11 gennaio 2015: 48.529
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