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La decisione

Da Ata
Sera.Ata è in camera sua, sotto le coperte. Ha portato il cordless con sé e digita il numero di Fè.Ha aspettato che finisse Un posto al sole in tv, perché sa che la sua amica lo guarda. In realtà, piace tanto anche a lei. Forse perché parla della sua terra, forse perché tratta di temi attuali usando un tono leggero, fatto sta, che è l'unica soap che segue da anni.Una volta, diverso tempo fa, saltò una lezione all'università, prese due pullman e raggiunse la salita di Posillipo, da cui si riesce a scorgere il famoso palazzo Palladini. C'è una vista mozzafiato lassù. Chissà come sarebbe vedere il mare dalla mitica terrazza...Suo padre non stava bene all'epoca, lei non poteva frequentare i corsi e non aveva né tempo, né testa per studiare. Quel giorno era dovuta andare per forza in segreteria, poi aveva deciso di farsi una passeggiata. Aveva bisogno di distrarsi, di respirare aria nuova e di sentire l'odore del mare.Aveva solo vent'anni, allora, e aveva scelto un rimedio infantile, ma sicuramente innocente per stare meglio.Filippo non c'era quel giorno, era in viaggio, uno dei tanti che ha fatto.Non può dire, però, che non le sia stato vicino. La chiamava tutti i giorni e al ritorno, quando seppe della sua piccola fuga, le regalò una cornice fatta con delle conchiglie, con dentro la foto di un meraviglioso tramonto sul mare e un gabbiano in volo verso il sole. Eh, ognuno si esprime a modo suo.Di certo, non poteva pretendere di più. Aveva anche una ragazza, allora. Come si chiamava?"Francesca" risponde Fè facendo uno sbadiglio. Sono due ore che stanno parlando al telefono, sopraffatte dai ricordi.Vabbe', forse la sua amica, più dalla stanchezza."Ah già, Francesca! Ma, poi, perché si lasciarono?"Fè fa un grande sospiro."Mah, forse perché lei si era stufata di trovare il telefono sempre occupato, visto che Filippo chiamava sempre te."Ata sorride orgogliosa. Aveva dimenticato questo particolare."Che insensibile egoista, però, quella Francesca!" esclama d'impulso."Come?" l'amica non riesce a trattenere la sorpresa."Ma sì, dai. Come faceva a non capire che io stavo male e che lui voleva consolarmi. In fondo, io lo conoscevo da molto più tempo di lei."Fè sbuffa dall'altro capo del filo."Io credo che al posto suo avrebbe dato fastidio anche a te."Ata soffoca un sorriso divertito."Hai ragione."L'amica si lascia sfuggire un altro sbadiglio."E poi, hai risposto alla mail di Filippo?""Sì.""E cosa gli hai scritto?" la curiosità di Fè si accende all'improvviso.Lei fa spallucce."Niente. Gli ho promesso che studierò.""E?""E che sono contenta se mi scrive e se mi spedisce altre foto.""E?""E basta."Fè emette un altro lungo sospiro."Certo che tu e lui vi siete accocchiati proprio bene."Ata abbassa mesta gli occhi."Anche Maris me l'ha detto.""E ha ragione!" sbotta l'amica. "Tu non dici, lui neppure... di questo passo vi farete vecchi e non avrete concluso nulla."Lei stringe con forza il telefono."Sì, però, quell' I love you, che voleva dire? E quel voglio che tu stia bene con te stessa quando tornerò? Poteva essere una promessa o solo una raccomandazione e...""Vabbe', fa' come vuoi." borbotta l'amica con voce impastata dal sonno."Oh," continua lei, "io non so mai cosa dire, come comportarmi e non volevo rovinare tutto con una frase sbagliata. Abbiamo iniziato a scriverci e per me è importante. Magari, con il tempo, di mail in mail, ci apriremo un po' di più e... ho anche preso una decisione. Fè, mi ascolti?"
"Ronf... ronf..."
Ata scosta la cornetta dall'orecchio e la guarda sbalordita.
"Stai dormendo? Fè?"
"Ronf... ronf..."
"Fè!"

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