Qualcuno sta ipotizzando che la salvezza da questa terribile crisi planetaria tutta interna alle dinamiche capitaliste, consista in una decrescita economica assistita. Il problema semmai, però, è che anche senza volerlo, in Europa (Germania a parte) e soprattutto in Italia, stiamo realmente decrescendo ed anche a ritmi vertiginosi.
Tutti gli indicatori economici, nel nostro Paese, sono in picchiata: il PIL (decresce di circa 2,2 punti annui), i consumi (tornati da tempo agli anni '70) e persino il mercato immobiliare, senza contare il drammatico calo degli occupati che solo apparentemente non appartiene ai dati più squisitamente economici. In realtà, maggiore occupazione prevede maggiori consumi e certamente maggiori introiti anche per le casse statali, sia tramite l'Irpef che grazie all'Iva.
Dunque, in realtà, contrariamente alla stessa filosofia del capitalismo, che prevederebbe un costante sviluppo, l'Italia è in decrescita non assistita ma forzosa e costante. L'unico aumento consistente è relativo a prezzi e tariffe, pur considerando che abbiamo le retribuzioni di operai e impiegati praticamente ferme.
Insomma, lo Zombie del Capitalismo ha inquinato ormai tutto e le sue vittime, zombizzate anch'esse, hanno comunque saputo solo confermare i due terzi del Parlamento, assegnando lo ancora alla vecchia e marcia partitocrazia: Berlusconi e Bersani su tutti. Il Movimento Cinque Stelle potrebbe essere un fruttuoso ago della bilancia, tenendo per il colletto uno dei due schieramenti e condizionandone al massimo le scelte, ma non lo farà.
E assistere dall'esterno un governo di coalizione, o un governo del Presidente che dir si voglia, equivale comunque a lasciare il timone a questa partitocrazia di merda che ci ritroviamo, schiava dei potentati europei e della potenza bancaria e valutaria tedesca.
Decresceremo fintanto che la gente saprà sopportare povertà e arretramento di servizi e assistenza.
Non Grillo e Casaleggio, ormai è certo, ma solo il popolo potrà liberarci da questa partitocrazia assassina di democrazia e benessere. E speriamo che il popolo non scelga le maniere spicce e che all'impoverimento generale dell'ottanta per cento della gente, non segua la violenza.
In tempi di decrescita, democrazia (vera) e civiltà sono gli unici tesori che ci restano e che dobbiamo difendere ad ogni costo... seppur con prezzi da stagflazione, pagando con la moneta della regionevolezza. Un altro mondo è possibile, lo sappiamo, ed quel che dobbiamo perseguire.