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La decrescita

Creato il 16 marzo 2013 da Marcar

Qualcuno sta ipotizzando che la salvezza da questa terribile crisi planetaria tutta interna alle dinamiche capitaliste, consista in una decrescita economica assistita. Il problema semmai, però, è che anche senza volerlo, in Europa (Germania a parte) e soprattutto in Italia, stiamo realmente decrescendo ed anche a ritmi vertiginosi.

Tutti gli indicatori economici, nel nostro Paese, sono in picchiata: il PIL (decresce di circa 2,2 punti annui), i consumi (tornati da tempo agli anni '70) e persino il mercato immobiliare, senza contare il drammatico calo degli occupati che solo apparentemente non appartiene ai dati più squisitamente economici. In realtà, maggiore occupazione prevede maggiori consumi e certamente maggiori introiti anche per le casse statali, sia tramite l'Irpef che grazie all'Iva.

Dunque, in realtà, contrariamente alla stessa filosofia del capitalismo, che prevederebbe un costante sviluppo, l'Italia è in decrescita non assistita ma forzosa e costante. L'unico aumento consistente è relativo a prezzi e tariffe, pur considerando che abbiamo le retribuzioni di operai e impiegati praticamente ferme.

Insomma, lo Zombie del Capitalismo ha inquinato ormai tutto e le sue vittime, zombizzate anch'esse, hanno comunque saputo solo confermare i due terzi del Parlamento, assegnando lo ancora alla vecchia e marcia partitocrazia: Berlusconi e Bersani su tutti. Il Movimento Cinque Stelle potrebbe essere un fruttuoso ago della bilancia, tenendo per il colletto uno dei due schieramenti e condizionandone al massimo le scelte, ma non lo farà.

E assistere dall'esterno un governo di coalizione, o un governo del Presidente che dir si voglia, equivale comunque a lasciare il timone a questa partitocrazia di merda che ci ritroviamo, schiava dei potentati europei e della potenza bancaria e valutaria tedesca.

Decresceremo fintanto che la gente saprà sopportare povertà e arretramento di servizi e assistenza.

Non Grillo e Casaleggio, ormai è certo, ma solo il popolo potrà liberarci da questa partitocrazia assassina di democrazia e benessere. E speriamo che il popolo non scelga le maniere spicce e che all'impoverimento generale dell'ottanta per cento della gente, non segua la violenza.

In tempi di decrescita, democrazia (vera) e civiltà sono gli unici tesori che ci restano e che dobbiamo difendere ad ogni costo... seppur con prezzi da stagflazione, pagando con la moneta della regionevolezza. Un altro mondo è possibile, lo sappiamo, ed quel che dobbiamo perseguire.


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