Chi come noi blogger ha la fortuna di avere un posticino virtuale nel quale esprimersi, sa quanto sia piacevole guardarsi indietro e rileggere i post più datati. Lo fate mai? A volte mi fanno sorridere, altre volte mi compiaccio e altre dico “ma che cacchio ho scritto?” Come tutte voi, anch’io abuso del mio blog per scrivere delle mie passioni e fisse del momento.
Infatti, dalla sua apertura il mio blog ha avuto diverse fasi, come ad esempio:
· la fase animalista, · quella ambientalista, · per un lungo periodo mi sono concentrata sulla creatività, · passando per il mixed media e ora · il corso di blogging.
Durante le prime fasi, accortami che il mio stile di vita assomigliava a quello definito Downshifting o Decrescita ne ho parlato in alcuni articoli. Uno di questi, poverino, è rimasto in bozza da gennaio 2012 e sento che è arrivato il momento di farlo emergere dalle tenebre. Quindi ne userò alcuni stralci per spiegare cosa sia il Downshifting prima di elencare i miei 10 punti settimanali.
Il downshifter è un individuo che ha preso coscienza del fatto che un mondo solo non ci basta più, che siamo in troppi e continuiamo a crescere, e che consumiamo troppo, più di quanto produciamo e restituiamo alla natura. L’obbiettivo principale del movimento di decrescita è quello della riduzione dei consumi e della crescita economica al fine rimediare agli errori commessi in passato.
E come fare?A livello individuale, tutti noi dobbiamo riflettere e modificare il nostro stile di vita e ridurre la nostra impronta ecologica e gli sprechi energetici.
Vi faccio un esempio pratico. Al momento parliamo tanto della differenza di reddito tra noi cittadini italiani e la nostra ‘casta politica’ senza renderci conto che a livello globale, noi occidentali siamo la ‘casta del mondo’.
L’Occidente rappresenta solo il 20% della popolazione planetaria. Questo 20% è responsabile del consumo dell’80% delle risorse naturali. A me non sembra affatto giusto che da un lato del mondo ci siano persone che muoiono letteralmente di fame mentre da noi i problemi di salute più comuni risultano essere l’obesita e i disturbi cardio-vascolari dovuti all’eccessivo consumo di carni rosse e cibi grassi.
Negli ultimi anni, ho cambiato il mio modo di essere e di vedere le cose e ho capito che sono solo una tra tanti miliardi di persone al mondo, le quali sono importanti quanto me e hanno lo stesso diritto di essere felici.
Sapere che rinunciando ad alcune cose miglioro anche in minima parte, o comunque non complico nè peggioro, la vita di altre persone mi fa sentire bene e mi incoraggia a fare sempre di più.
Ecco alcuni esempi di come vivo io la decrescita:
61. Penso che la vita sia fatta per essere vissuta a pieno, facendo tante esperienze positive, trascorrendo il mio tempo con le persone che amo, stando a contatto con la natura e senza rincorrere obbiettivi inutili quali il successo e il denaro.
Debbie
62. Sono stata una venditrice e poi una manager di successo a Dublino, ero la top-seller di un team di 50 persone che lavorava anche 13/14 ore al giorno. Ero talmente attratta dal successo monetario che non mi sono resa conto di aver superato il limite se non quando era tardi. Ho lavorato talmente tanto che “ho bruciato la candela da entrambi i lati”e sono andata in burn-out.
63. Lavoravo per potermi permettere una vita agiata fatta di cene fuori, appartamenti e vestiti costosi ma alla fine vivevo per il lavoro e basta. Ora che sono povera non mi stresso più con cose inutili e non sono mai stata meglio.
64. Oggi ho imparato quali sono le priorità per me, faccio pause quando ne ho bisogno, seguo i miei ritmi, ascolto il mio corpo e so anche dire di no.
65. Devo tenere lo stress lontano dalla mia vita e per questo ho appreso la diplomazia: lascio correre, non raccolgo le provocazioni e non creo problemi inutili.
66. Oggi a tavola è uscito il discorso degli allevamenti e ho tenuto botta a mio padre parlando tranquillamente delle ‘fabbriche di latte e di uova.’ Ci sono tanti video e tante prove online e ormai è inutile fare finta che queste cose spiacevoli succedano solo altrove. Beato chi ignora perché non soffre ogni giorno come me.
Gayana
67. Mio padre sostiene che non sia così dappertutto. Dice che ci sono anche allevatori onesti che non lasciano i vitellini staccati alla madre a morire di fame ma siccome è impossibile quantificare il grado di sofferenza di ogni bistecca e uovo, nel dubbio evito di mangiarli tout court.
68. Molte volte le cose potrebbero andare lisce se lasciate stare. Ma per qualche motivo, sia esso l’abitudine, la pignoleria, il voler prevalere sugli altri e gli schemi mentali, il nostro carattere ci impone di creare problemi e situazioni spiacevoli. Ecco, è ora di cercare nuovi schemi mentali!
69. Ho anche capito che i pensieri e le intenzioni sono tanto importanti quanto le parole e i fatti e mi tengo alla larga da chi parla per niente e di niente.
70. Preferisco parlare chiaro e non dico mai falsità {le bugie servono solo a creare problemi}.