Ci è arrivata da un amico carissimo un’email con l’oggetto LA DEMOCRAZIA SOSPESA. Un sunto scritto da Paolo Danieli e ci ha incuriosito. Chi è Paolo Danieli? Wikimedia dice che è un politico. Vive a Verona dal 1954 dove ha frequentato le scuole conseguendo la maturità classica al liceo Scipione Maffei. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova, dove si è specializzato in odontoiatria. Svolge la libera professione a Verona.
La politica costituisce la sua grande passione. Ha frequentato la sede storica del Msi di Verona fin dal 1965. Dopo una breve esperienza extra-parlamentare nel movimento “Europa Civiltà” si è iscritto al Movimento Sociale nel 1969, dove ha sempre svolto la sua attività. Tra l’altro è stato redattore, nei primi anni ’70, di un notiziario telefonico, primo tentativo di una comunicazione “moderna” che andasse oltre la classica propaganda cartacea. Nel ’77 è stato animatore di una delle prime radio private a carattere politico, “Onda Europa”. Ecco il sunto:
Lettera n. 312
La democrazia sospesa
Con la fine del quarto governo Berlusconi finisce la Seconda Repubblica, nata dalla reazione popolare al tracollo della partitocrazia culminato in tangentopoli. C’erano molte speranze, allora. E la discesa in campo di una figura nuova, in una scena dominata da professionisti della politica, aveva fatto sperare che si avviasse la modernizzazione dell’Italia, un paese benestante, ma con apparato e regole obsoleti. Diciotto anni di impegno politico non sono bastati a realizzare quella che Berlusconi aveva definito la rivoluzione liberale. Un’inerzia defatigante, dovuta alle resistenze di gruppi e categorie interessati a conservare privilegi e rendite di posizione di ogni tipo, l’hanno impedita.
Sono stati commessi anche molti errori. La disillusione data dalle mancate realizzazioni, unite ad una crisi economica senza precedenti, hanno determinato la fine del ciclo iniziato nel ’94. In diverse Lettere politiche abbiamo analizzato errori e meriti senza fare sconti a nessuno, neanche al Cav. Sempre con onestà intellettuale. Chi vuole può andarsele a rileggere. Oggi però, di fronte alla gravità della situazione, è necessario guardare gli avvenimenti in una prospettiva più ampia.
Da quando sono nato mi hanno inculcato che la democrazia è il migliore dei sistemi e che tutto ciò che non è democratico è da aborrire. A forza di dirmelo mi hanno convinto. Chiedo allora: che cosa c’entra con la democrazia quello che accade oggi? E’ democratico che un governo legittimo sia costretto alle dimissioni da personaggi e organismi stranieri che, non solo nessuno ha mai eletto, o che sono addirittura dei privati? Che cosa c’entra con la democrazia che il capo di una banca, sia pure europea, intimi di fare delle leggi piuttosto che altre a un governo democraticamente eletto? Che cosa c’entra con la democrazia il fatto che sia la borsa e non la volontà popolare a determinare le scelte politiche? Che cosa c’entra con la democrazia il fatto che il governo uscito dalle elezioni venga sostituito con uno costituito da persone che non hanno neanche un voto, a cominciare da Monti? Che cosa c’entra con la democrazia il ragionamento che sta alla base di tutta questa operazione: se non fate come diciamo noi vi riduciamo alla fame?
La risposta la conosciamo: lo facciamo per salvarvi. Per salvare noi che avremo anche € 3000 di debito pubblico a testa, ma che abbiamo anche una delle più grandi ricchezze private del mondo: €170.000 pro capite, nonché 2451 tonnellate di riserve auree pari a $12.773.000.00. Lo fanno per salvarci! Dicevano così anche quando mandavano i carri armati sovietici a “liberare” Praga o Budapest. Ricorda, Presidente Napolitano?
Paolo Danieli
Foto da Wikimedia Commons
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