«Il carcere di Pordenone fa schifo», non usa mezzi termini il garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana, coordinatore nazionale dei garanti ed ex sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone, intervistato da Enri Lisetto per il Messaggero Veneto (9 agosto). Sovraffollamento: 68 detenuti per 34 posti, mancanza di un defibrillatore, una struttura invivibile da recuperare quantomeno per fini culturali, l'estrema urgenza della costruzione del nuovo carcere di San Vito al Tagliamento, e più in generale un servizio sanitario, ora passato sotto la competenza delle Regioni, da mettere sotto la lente d'ingrandimento (viene fatto l'esempio del carcere di Udine, ove le visite del Sert avvengono con periodicità settimanale) Questi i dati e le valutazioni di Corleone.
Sul caso della morte di Stefano Borriello, Corleone ha dichiarato: «Anche se la morte del giovane di Pordenone non dovesse risultare riconducibile a responsabilità precise, ci sono responsabilità oggettive. L'amministrazione deve decidere di fare il nuovo carcere, la Regione ha competenza sulla sanità interna»..
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Sulla vicenda, si attende ora un intervento del garante dei diritti dei detenuti del Friuli Venezia Giulia, Pino Roveredo.
