Stamattina nel Consiglio Provinciale di Siena abbiamo discusso di Fondazione MPS. Qui l’intervento completo, di seguito il comunicato stampa che ne è scaturito:
“Credo che alla luce di quanto è successo, tutti e 16 i Deputati della FMPS dovrebbero trarre le conseguenze e rassegnare le proprie dimissioni”, lo ha dichiarato, questa mattina durante la seduta del Consiglio provinciale a Siena, Antonio Giudilli, Capogruppo Idv in Provincia e Coordinatore provinciale Idv Siena. “Lo devono fare, non solo alla luce di quanto esposto finora, ma anche e soprattutto per non aver saputo mantener fede a quello che, dopo il passaggio da Istituto di Diritto Pubblico a SPA, era il mandato implicito della città: salvaguardare il patrimonio della Fondazione e conservare la senesità della Banca MPS. Hanno fallito su tutta la linea e quindi devono dimettersi. Credo anche che, a questo punto, anche l’Ente nominante Provincia debba richiamare gli amministratori della Fondazione alle loro responsabilità soggettive ed oggettive e valutare, eventualmente e se necessario, di intraprendere azioni di rivalsa nei loro confronti”.
“Sottolineo inoltre – ha proseguito Giudilli – che l’interesse della Fondazione non necessariamente coincide con l’interesse della Banca, anche se alla sua capacità di reddito è strutturalmente legata. E’ necessario perciò, porre massima attenzione – e noi lo faremo – alle soluzioni che verranno proposte, a partire dall’aggiornamento del Piano Industriale che verrò presentato dal CdA della BMPS nei prossimi giorni, per uscire da una pericolosa crisi strutturale di entrambi i soggetti, Banca e Fondazione”.
“E’ vero che l’attuale congiuntura economica, lo scenario internazionale, la pressione dei mercati finanziari abbia condizionato non poco l’andamento del titolo MPS e con esso l’ultimo risultato di gestione, ma è altrettanto vero che ad aver condotto la Banca e la Fondazione nelle attuali condizioni siano state le scelte sbagliate adottate dagli uomini che hanno guidato i due importanti istituti negli ultimi anni”, ha spiegato Giudilli dai banchi del Consiglio. “Non si può prescindere da questo. Uomini che spesso avevano una bandiera, un colore politico. E’ vero: noi siamo la politica e la politica secondo Idv deve restare fuori dalle banche. E invece in MPS la politica in questi anni c’è stata. Ha fatto sentire il suo peso. Ha messo nei vari Cda i suoi uomini più influenti. E ha messo anche gli amici degli amici. E a volte anche qualche nemico dell’amico. E’ tutta qui la ragione dello sfascio: quando si è prediletto l’appartenenza politica rispetto alle competenze, quando importanti ruoli apicali sono stati affidati a Tizio perché di quel partito, anziché a Caio perché con quel curriculum, ecco che si è dato la via all’inizio della fine. E il ragionamento vale anche per la Fondazione, il quale organo di indirizzo, la Deputazione Generale, lo sappiamo tutti, è nominata praticamente da due uomini – Sindaco di Siena e Presidente della Provincia – i quali tranne che in rarissimi casi, hanno prediletto nominare ex sindaci, ex amministratori di partiti politici, insomma uomini di loro fiducia per ruoli delicatissimi”.
“Crediamo infine – ha concluso Giudilli – che sia indispensabile intraprendere quanto prima il percorso che porti alla modifica dello Statuto della Fondazione MPS poiché, e noi di Italia dei Valori lo diciamo da anni, è la fonte delle storture attuali e delle drammatiche condizioni in cui versa la Fondazione”.