Assegnata una funzione reale di una variabile reale f(x), diremo che tale funzione è derivabile in un punto x0 del proprio campo di esistenza se e solo se esiste finito il limite del rapporto incrementale:
![[¯|¯] La derivata, ovvero il limite del rapporto incrementale rapporto incrementale](http://m2.paperblog.com/i/255/2551498/la-derivata-ovvero-il-limite-del-rapporto-inc-L-f5tdZu.jpeg)
dove h è l'incremento della variabile indipendente. Per quanto detto, se il rapporto incrementale inteso come funzione della variabile reale h è convergente per h->0, cioè se il limite:
![[¯|¯] La derivata, ovvero il limite del rapporto incrementale limite rapporto incrementale, derivata](http://m2.paperblog.com/i/255/2551498/la-derivata-ovvero-il-limite-del-rapporto-inc-L-ly90JB.jpeg)
esiste finito, allora diremo che la funzione è derivabile in x0 e chiamiamo tale limite la derivata di f(x) nel punto x0.
Utilizzando la notazione apicale di Lagrange, scriviamo:
![[¯|¯] La derivata, ovvero il limite del rapporto incrementale deriva prima](http://m2.paperblog.com/i/255/2551498/la-derivata-ovvero-il-limite-del-rapporto-inc-L-6tGeJ6.jpeg)
Mentre con la notazione di Leibnitz:
![[¯|¯] La derivata, ovvero il limite del rapporto incrementale deriva prima](http://m2.paperblog.com/i/255/2551498/la-derivata-ovvero-il-limite-del-rapporto-inc-L-gXtXMe.jpeg)
La funzione si dirà poi derivabile nel proprio campo di esistenza X, se è derivabile in ogni punto di X.
Applicando la definizione di derivata è possibile determinare la derivata delle funzioni elementari. Nell'animazione grafica seguente
![[¯|¯] La derivata, ovvero il limite del rapporto incrementale deriva prima della funzione seno](http://m2.paperblog.com/i/255/2551498/la-derivata-ovvero-il-limite-del-rapporto-inc-L-XhWHPb.jpeg)
vediamo una interessante approssimazione del rapporto incrementale relativo alla funzione sin(x), la cui derivata è la funzione cos(x). Al tendere a zero dell'incremento h vediamo che il rapporto incrementale tende al cos(x).
