La despedida del Flaco

Creato il 21 dicembre 2012 da Lodovi

Sabato 9 dicembre si svolge l'ultima partita del torneo di Apertura argentino, già vinto dal Velez Sarsfield. Il Boca Juniors affronta il Godoy Cruz in una partita che per la classifica non ha nulla da dire. In questione c'è una stagione del Boca deludente e molto criticata dai tifosi: sul banco degli imputati l'allenatore Falcioni e il Presidente della società xeneize Angelici. Ma c'è molto di più in questa giornata, c'è molto da festeggiare. In primo luogo il ritorno nella Bombonera del “loco” Martin Palermo e del “pato” Roberto Abbondanzieri, idoli della società gialloblù e da due settimane rispettivamente allenatore e vice-allenatore del Godoy Cruz.
In secondo luogo la despedida del “flaco” Rolando Schiavi: dopo qualche settimana di indecisione e dopo un torneo deludente, il 39enne difensore ha deciso infatti di porre fine alla sua carriera nonostante rimanga qualche voce che lo voglia vicino al campionato cinese, ma sarà più probabile vederlo presto al fianco dei vecchi compagni di squadra nello staff tecnico del Godoy Cruz. Ho avuto la fortuna di poter godermi lo spettacolo nel caldo pomeriggio bonoarense, nonostante la sfortuna di sedermi nella curva del Godoy dato che il Boca, a causa di un numero eccessivo di tifosi, vende biglietti solo ai soci del club. Ciò non ha tolto nulla alla magica atmosfera che si respira alla Bombonera.


La partita inizia con un Boca svogliato e poco coordinato, mentre il Godoy propone un calcio offensivo e vivace nonostante il quale il gol non arriva. Finisce 0 a 0 la prima parte del match, con la doce (ovvero gli ultras del Boca) che inneggia il nome di Riquelme, idolo dei tifosi e da qualche mese giocatore senza contratto dopo gli attriti con la società. Non si risparmiano gli insulti all'allenatore Falcioni e al Presidente, rinchiuso nella sua tribuna privata. Sorprendentemente in tempo (così per i ritmi argentini) inizia il secondo tempo, con un Boca più attivo, ma senza fortuna: il migliore è Erviti, rapido esterno di sinistra in duo con l'altro veterano Clemente Rodriguez. Ma a passare in vantaggio è il Godoy con il panamense Armando Cooper, i fischi e le urla del pubblico si lamentano, i tifosi del Godoy al settimo cielo, ma l'euforia dura un paio di minuti: il “tanke” Silva (la cui esperienza alla Fiorentina non gli ha reso onore) tenta per quattro volte di mettere la palla in rete ma alla fine il tiro vincente è quello di Guillermo Matías Fernández. La partita si fa più vivace, il tabellone inizia a mostrare l'immagine di un numero 2 dorato, il numero che Schiavi porta sulla schiena.
La sua partita non tradisce emozione, chiusure attente e contrasti rudi, come nel suo stile; la polemica però si forma nel prima tempo quando Obolo lanciato a rete viene steso dal flaco, ma l'arbitro fa segno di continuare, forse in omaggio all'ultima partita del numero 2. Il finale si riempie dunque di emozioni un po' per tutti vedendo le immagini del tabellone, ma l'emozione più grande la regala a trenta secondi dalla fine un colpo di testa ravvicinato di Nicolás Blandi, con il quale il Boca vince 2 a 1. La festa può così iniziare. La doce, di cui il mito racconta che possiede un sistema proprio di altoparlanti, inizia a cantare in coro «Olé, olé olé olé, Flaco! Flaco!»; lui si emoziona, la famiglia lo aspetta in campo, riceve gli omaggi dai compagni e dagli avversari e una targa direttamente dal Presidente Angelici. La carriera di un giocatore storico si conclude con 253 partite, 26 gol e 9 titoli vinti in 5 anni alterni passati nel Boca. A meno che il ritorno sulla panchina gialloblù di Carlos Bianchi non convinca Riquelme a tornare, il Boca Juniors ha perso l'ultima delle sue grandi bandiere.
Alex da Frè

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