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Seguita soprattutto dalle dive americane, è a base di frutta esotica, di cui vengono sfruttati gli enzimi digestivi.
Nella dieta di Beverly Hills non è ipotizzabile alcuna integrazione per equilibrare gli schemi proposti, in quanto è un programma dietetico che vive di caratteristiche sue che ne sottolineano l'originalità. Queste peculiarità che ne hanno fatto un grosso successo commerciale negli Stati Uniti, soprattutto tra le stars dello spettacolo, sono individuabili in due aspetti. Il primo è quello relativo all'uso della frutta esotica, di cui vengono sfruttati gli enzimi digestivi, e il secondo è l'aver ripreso — non senza fantasia di espressioni — le teorie igieniste del dottor Shelton sulle combinazioni alimentari. L'impostazione che è stata data dalla ideatrice, è indubbiamente salutistica, per la presenza di cereali integrali, crusca, lievito, semi di sesamo e per la rilevanza della frutta, disintossicante naturale, che viene utilizzata come unico alimento nei primi 10 giorni di dieta, in cui si segue una sorta di digiuno mitigato da frutta. Questo alimento vegetale rimane in seguito l'alimento-base, calibrato nella qualità quale antidoto agli effetti collaterali negativi di alcuni cibi-veleno, cioè combinati in modo incongruo e dannoso. È opportuno seguire la dieta per almeno 6 settimane, in caso di elevato sovrappeso, o per almeno 3 se si devono perdere pochi chilogrammi.
Gli aspetti negativi che vanno puntualizzati sono quelli relativi alla impossibilità di una generalizzazione della validità degli enzimi. Infatti non tutti gli organismi rispondono alla stessa maniera. Ad esempio l'acidificazione improvvisa del sangue provocata dall'eccessiva introduzione di proteine animali (vedi 20° giorno), dovrebbe venir compensata dall'azione tampone dell'ananas o dell'anguria, ma ci si chiede se questa azione sia adeguata per tutte le persone, in caso negativo, lo stimolo "a frusta" delle proteine può essere dannoso. Inoltre fa sorgere seri dubbi sulla validità della dieta la facoltà che viene concessa di utilizzare alcolici i cui effetti, sia lesivi sulla mucosa gastrica, sia di sovraccarico sulla funzione epatica, sono comprovati. Lascia anche perplessi la carenza di verdure crude, unica fonte per l'uomo di folati, clorofilla e di alcuni minerali. I 42 giorni di dieta sono caratterizzati da una prima fase (dalla 1a alla 3a settimana) in cui vengono, secondo l'autrice, bruciate energie, nutrito e ripulito l'organismo. Nella seconda fase (dalla 4a alla 5a settimana) altri alimenti potranno comparire in armonia tra loro, perché il processo disintossicante è finito. Nella terza fase (6a settimana) ci si può già permettere di trasgredire con cibi orientali o tradizionali.