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La dimora storica “Villa Goethe”: quando il Poeta visitò Agrigento

Creato il 04 settembre 2014 da Luoghidautoreblog

Goethe in Italia«Mai in tutta la vita ci fu dato godere una così splendida visione di primavera come quella di stamattina al levar del sole», così scrive J.W. Goethe al suo primo risveglio in Agrigento il 24 aprile 1817. Vi era giunto la sera prima dopo aver visitato nelle precedenti settimane Palermo, Alcamo, Segesta e Castelvetrano, compiendo un itinerario insolito che per i turisti dell’epoca, amatori dell’antichità, prevedeva  normalmente anche Trapani, Marsala, Mazara del Vallo e Selinunte;

ma Goethe e Kniep, il pittore paesaggista che accompagnò il poeta

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durante il suo viaggio in Sicilia, decisero di escludere sia le rovine di Selinunte che la città di Siracusa, scelta non del tutto comprensibile proprio per la consapevolezza più volte manifestata della suggestiva importanza di questi luoghi.

Goethe ebbe però modo di trascorrere diversi giorni nella città di Agrigento, esplorando il centro e i suoi dintorni, lasciandosi incantare dai templi e imparando ad apprezzare anche gli «aspetti più pittoreschi» del  luogo. Mentore di questo soggiorno fu Johann Hermann von Riedesel, autore della Reise durch Sizilien und Grossgriechenland: Goethe spiega di custodire questo libriccino come un breviario o un talismano e dichiara di apprezzare del suo autore  il «calmo proponimento, la certezza dello scopo, strumenti nitidi e idonei, preparazione e conoscenza».

Il soggiorno ad Agrigento fu caratterizzato anche da un’insolita

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esperienza di pernottamento che il Poeta descrive con queste parole: «Non essendovi  qui alberghi, fummo ospitati da una cortese famiglia che ci cedette un’alcova sopraelevata, con una grande stanza adiacente. Una tenda verde separava noi e i nostri bagagli dai padroni di casa, che nel grande locale attiguo fabbricavano maccheroni della specie più prelibata, piccoli, bianchissimi». Oggi, proprio in questo palazzo, sorge la dimora storica Villa Goethe, un delizioso Bed & Breakfast gestito con passione, calore e cortesia dai coniugi Madonia che spiegano: «Siamo stati tra i primi ad attrezzare la
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nostra casa per l’ospitalità dei viaggiatori seguendo quasi una naturale vocazione innestata all’antica tradizione del barone Celauro, illustre e nobile agrigentino, primo proprietario del palazzo in cui abitiamo. In questo palazzo storico Celauro amava accogliere viaggiatori e ospiti celebri in visita alla città dei templi, dal poeta tedesco J. W. Goethe all’imperatore Francesco Giuseppe. Sulla sua scia negli anni il nostro Bed and Breakfast ha ospitato ambasciatori, personaggi della cultura, dello spettacolo, uomini di affari, amanti dell’arte e della cultura, semplici vacanzieri».

Il 17 maggio del 1787, una volta giunto a Napoli, in una lettera a Herder, Goethe sintetizzò così la sua esperienza siciliana: «L’aver sempre aderito in stretto contatto al reale mi ha dato un’incredibile scioltezza nell’esprimermi, per così dire, a prima vista su ogni cosa, e mi sento veramente felice che nel mio animo sia rimasta un’idea tanto chiara, completa e pura della grande, bella, impareggiabile Sicilia».

Per maggiori informazioni: http://www.villagoethe.it

Le citazioni di Goethe qui riportate sono tratte dal volume Viaggio in Italia di J.W. Goethe, pubblicato da Mondadori (1997)


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