La Dinamica Mutantroposnoblotica, ovvero i tre vantaggi dell'egonanismo

Creato il 29 aprile 2012 da Sinesthesys
Ci ricorda Simo che una delle maggiori giustificazioni psicologiche al comportamento umano è il dolore, ovvero la sua paura, quindi le strategie per evitarlo. Si dice anche che l'apateporia è il dolore più brutto che ci sia. Certo, dover affrontare con se stessi e/o ammettere agli altri che tutto ciò a cui s'è creduto fino a quel momento è una stronzata, crea un dolore che non tutti riescono ad affrontare. Ma ogni senso di scacco, ogni smascheramento sconcertante (da definizione), ogni sconcerto è dolore. "Sconcertante" significa "doloroso", così è lo smascheramento, fatti salvi i casi di quello piacevolmente tale di cui qui non si parla. Per farvi fronte l'uomo utilizza diverse tecniche anestetiche, di cui la più subdola, l'osnoblosi, può rappresentarne simbolo e compendio. Sì, ma come?
L'egonanismo è finalizzato a tre vantaggi ormai entrati nel mito: sesso, denaro e potere. Le tre categorie tuttavia non sono omogenee, nondimeno hanno attraversato in lungo e in largo la storia dell'umanità divenendo ben più che archetipi, COLONNE ETERNE INAMOVIBILI dell'inconscio collettivo, per non parlare del conscio........
I tre vantaggi perseguiti egoticamente sono degenerazioni di tre stati legittimi dell'uomo: 1) La sacrosanta volontà di vivere una sessualità sana e appagante, o quantomeno l'istinto riproduttivo. Gli esempi recenti e meno recenti di una fornicazione esasperata, come placebo o di potere, non ci sono stati risparmiati. 2) lo stare bene con il corpo e con la mente, la parola oggi abusata al ridicolo è benessere. Il denaro ne è il simbolo, percepito come conditio sine qua non. Metterlo sul piedistallo, tendenza eterna, ha avuto la sua sublimazione nell'era capitalista 3) il desiderio di essere amati e rispettati. La mancanza di rispetto è specialmente causa di risentimento. Secondo noi oltre a ciò e alla volontà di rigore intellettuale (scientifico, teologico o artistico), non esiste un desiderio di potere buono: esso nella sua forma pura, al contrario degli altri due, è tipico sentimento egonanista. Dovrebbe essere solo la verità ad avere il potere sugli uomini, mai viceversa.
Le tre categorie non sono omogenee perché la prima è compresa nelle altre due: soldi e potere, da sempre, comportano sesso. Inoltre queste ultime sono difficilmente distinguibili e arrivano ad essere omnicomprensive, soprattutto il denaro, in grado di procurare sesso e potere, anche se interpretato (da un egonanista) come metafora di benessere. Più rari i casi di "potere" solo intellettuale, mentre una volta era comune il sedicente spirituale, in realtà spesso teocratico. Insomma la prima categoria si perde nelle altre due, le quali a loro volta potrebbero essere a se stanti sinonimi d'egonanismo o dei suoi fini.
L'egonanismo alla base del fare mutantropico (stiamo parlando di una percentuale smisurata di casi) è facilmente riconoscibile perché il soggetto in questione ha un modo di procedere fra i casi della vita come a singhiozzo, oscillando fra fare mutantropico ed atteggiamento osnoblotico che s'alternano come per sistoli e diastoli, inspirazioni ed espirazioni. Di fronte alla cupidigia per uno dei tre vantaggi si crea senso di disagio, senso di handicap, che innesca dinamiche mutantropiche. Si muta, si raggiungono dei vantaggi, la situazione migliora. A questo punto la si vuole "congelare", cioè si vuole essere perennemente in grado di trarre vantaggi dal nostro ambiente. L'egonanista non ha scrupoli, fino ad arrivare all'osnoblosi, cioè alla manipolazione dell'ambiente tramite falsità. Se la cosa ha successo il soggetto de facto è già un immobilista (ad ogni successo la sua durata). Quando fallisce ecco l'apateporia, il dolore, il disagio mutantrogenico che apre un altro giro di giostra. 
La dinamica ora esposta si chiama mutantroposnoblotica e come s'è detto è tipica dell'egonanista che, almeno una volta nella vita, è stato mutantropo. A costui si contrappone il mero conformista, egonanista o meno ma comunque acritico, se colpevole o incolpevole (immobilista o mediocre o grigio) dipende da caso a caso. Ma anche l'egonanista mutantropo viene tentato dal conformismo, se frastornato dalla dinamica di cui sopra laddove essa ha generato tante apateporie da portare a paure irrazionali: atiquifobie e apatepofobie. Costui arriva a tentare la carta del conformismo in una fase dapprima mutantropica, ma che inevitabilmente lo trascina verso dinamiche osnoblotiche. L'intensità di queste, che potremmo quasi definire auto-onoblotiche, o di menzogna verso se stessi, dipende dal dolore che si arriva ad auto-mascherarsi, alla propria capacità di anestetizzazione. Quanto dolore provoca un'apateporia? Come si può sentire un sostenitore del regime nazista davanti ad Auschwitz? Se persisterà nel lavarsi la coscienza con tecniche anestetiche diventerà un immobilista; o acritico colpevole come descritto a inizio capoverso, o ipercritico, cioè attivo nel diffondere verità osnoblotiche con fare assolutista/fondamentalista.
La dinamica mutantroposnoblotica, "infinita" o con derive conformiste, è la ridicola prigione dell'uomo di oggi. E' ciò verso cui l'attuale sistema di potere lo sta spingendo, nuovo rispetto alla repressione armata dei (brutti) tempi andati. La Sinestèsi rappresenta quindi una delle poche possibilità di liberazione che l'arte, unica vera ancella dell'anima, può ancora offrire. 

Sì, ma perché?

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