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LA DIREZIONE DELLO SGUARDO di Alfonso Cappa recensione a cura di Monica Pasero

Creato il 14 marzo 2013 da Paperottolo37 @RecensioniLibra

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 “La direzione dello sguardo” in questa frase vi è la chiave di lettura per il  nuovo libro di Alfonso Cappa

Un libro di riflessioni,diviso in tematiche al quanto differenti tra loro, ma tutte  originalmente descritte dalla penna capace e  accorta dell’ autore che sottolinea, evidenzia, rivisita ogni tema alla sua maniera, con le sue personali considerazioni nel suo modo enfatico di comunicare.

Si susseguono così temi  diversi partendo dai  “Risvegli” visti  come rinascita al nuovo giorno. Un viaggio introspettivo su ciò che per l’autore può indurre al risveglio.

Si volta pagina ed inaspettatamente ci si ritrova nell’ “Orto grafia” ( che già il termine la dice lunga )  capitolo divertente, che valorizza l’importanza della natura anche nelle sue piccole forme. Ogni elemento naturale o animale  viene descritto dallo sguardo attento dell’ autore. Non  mancano   reminiscenze del suo passato legate a questi elementi. Un’ interpretazione alquanto  personale vista dalla sua unica e  fantasiosa prospettiva. Passiamo poi alla “Lingua delle pietre” in sostanza   un’ ode alla pietra nelle sue mille possibili interpretazioni. Pietra come fondamenta, come solidità, ma anche come tacita amica, anche qui l’autore fa  un viaggio in vaste ed approfondite riflessioni su un oggetto inanimato ma che in questi passaggi può apparir davvero “ Vivo”

Cambiamo nuovamente tema e   nei due capitoli successivi “Altri dei altri Demoni” e “Dialogo”   si   alterneranno  poetiche legate ad antichi santi  e lodi personali a Dio e  alla vita stessa. Al bisogno della preghiera, della comunicazione spirituale. Scoprendo così una parte importante dell’autore, la sua innata spiritualità.

Giungiamo così allo “Sguardo” parola centrale  di questo introspettivo viaggio. Nello sguardo, nell’ osservare c’è il fondamento della comunicazione visiva, in questi passaggi l’autore descrive episodi, scene di vita quotidiana e non, in cui  il  vedere è  fondamentale per comprendere senza necessita di parlare.

“Corpo del reato” in questo frangente Alfonso riflette sul suo corpo, sul tempo che lo muta,sulla sua  pelle stessa, sul suo sentore di carne e sangue. Giungiamo  così  all’ ultimo capitolo” “Luoghi persone e situazioni” in cui l’autore  ancora una volta  ci rende partecipe delle sue riflessioni  in temi diversissimi tra di loro, ma tutti descritti  dalla  mano calma e riflessiva di  Alfonso Cappa. Termino il tutto con questa sua riflessione che potrà  condurvi ad una visuale più ampia dello scrittore e del suo enigmatico libro

 

Se il tuo dentro

E il tuo fuori si distinguessero

Come le due parti della torre,

se netta dividesse l’ombra dal sole

la superficie del tuo corpo,

già sarebbe risolto tutto il mistero

Ma più mi avvicino

  e più ciò che è

con ciò che sembra si confonde

e l’occhio , da solo,

non basta per vedere

Alfonso Cappa

Monica Pasero



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