La disciplina e la fantasia

Creato il 13 aprile 2011 da Andrea Rattacaso @rattablog2

Oggi soprattutto, dove ognuno è stato indirizzato ad avere un certo ruolo nella società, nascono problematiche in cui pesa fortemente il legame tra l'essere disciplinati e l'essere creativi.
Tante volte l'essere troppo disciplinati ci fa essere inferiori a quelle persone che, pur essendo meno preparate, ci mettono quel tocco personale in più che permette loro di essere uniche ed inimitabili.
Ci sono anche tante volte in cui la nostra mente partorisce idee grandiose, cominciamo a metterle in pratica con grande entusiasmo e poi finiamo per abbandonarle perché non siamo costanti nell'impegno.
Ma che relazione hanno disciplina e fantasia?
Prima di cominciare a ragionare è opportuno darvi delle definizioni:
La disciplina è il dominio di sé, la padronanza dei propri istinti a favore di un certo comportamento, di una certa tecnica. Grazie ad essa riusciamo ad acquisire delle abilità, a raggiungere obiettivi, ad essere costanti nel realizzare la nostra volontà.
La fantasia ci permette di elaborare con la nostra mente ogni cosa che ci passa per la testa, reale o irreale, giusta o sbagliata; ci dà letteralmente la possibilità fare la differenza con tutti gli altri esseri umani della storia del pianeta.
Qualcuno avrà intuito che questi due elementi, se combinati nel giusto modo, sono indispensabili per realizzare i nostri obiettivi:
  • Un pittore che ha le doti tecniche di Giotto (riusciva a fare un cerchio perfetto a mano libera) non andrà molto lontano senza creatività. 
  • Un calciatore con la creatività di Roberto Baggio non farà molta strada se non si allena tutti i giorni; tanti calciatori sono finiti miseramente proprio perché non hanno avuto una buona autodisciplina.
Per capirci meglio è necessario partire da un concetto ben preciso.
Con la nostra fantasia creiamo gli obiettivi e con l'autodisciplina adoperiamo i mezzi che ci servono per realizzarli.
Nella mia vita molte volte ho fallito per un eccesso di disciplina (o scarsa creatività). Anche il problema più semplice, se ci imponiamo di risolverlo solo in un certo modo, può diventare una montagna da scalare.
Altre volte invece, a causa di un eccesso di creatività (o scarsa autodisciplina), mi sono ritrovato a fare progetti su progetti, obiettivi su obiettivi, senza però realizzarne uno. A chi di voi non è mai capitata una cosa del genere?
Come per tutte le cose, anche qui c'è un equilibrio che bisogna imparare a mantenere.
La fantasia è il caos che è la vita, la disciplina è il sentiero che ci permette di viverla. 
La stessa natura è il monumento della fantasia, eppure nulla di più equilibrato e disciplinato esiste nell'universo. Proprio come un albero che cresce disciplinatamente verso la luce del sole, ma con le traiettorie più improbabili, noi possiamo crescere e diventare quello che desideriamo.
In questa parte delicata della mia vita mi concentrerò moltissimo sul come raggiungere i miei obiettivi. Appena imparerò cose nuove ve le proporrò qui sul ratta blog.
Alla prossima.
"La maledizione dell'uomo, e la ragione per cui una civiltà dopo l'altra decade ed imputridisce, è questa: lasciare che l'immaginazione ristagni e si congeli. 
L'uomo lascia che la corrente, una volta congelata, si arresti. L'arte torna a ridargli la sua fluidità. 
Un libro non è buono perché piace al pubblico o lo istruisce o gli impone un'opinione, o perché porta alla riforma di un male morale o sociale. E nemmeno è buono, perché il lettore vi trova dentro il quadro già bell' e fatto: questa sarebbe opera di un fotografo, e non di un artista. E' buono, perché ridona all'uomo la facoltà di immaginare. E' lo sgelo del fiume, il quale dopo di ciò seguirà il proprio corso, divino o diabolico...
Charles Morgan


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