La disinformazione del Financial Times

Nella trasmissione di Radio3Mondo di cui ho parlato 3 giorni fa, è stato citato un articolo del Financial Times sulla recente “crisi dei generali“. Data la fonte, ho immaginato fosse il solito attacco contro Erdoğan e l’Akp; oggi l’ho finalmente letto: ed è addirittura peggio di quanto pensassi, infarcito di accuse lontane dalla realtà e prive di senso logico, frutto di disonestà o di crassa ignoranza. In estrema sintesi, l’introduzione di regole e pratiche standard per le democrazie occidentali – il controllo del potere democratico sulle forze armate, le nomine e le promozione effettuate dal governo – diventa la prova di chissà quale disegno mefistofelico. Certo, viene dato largo spazio a Ömer Çelik dell’Akp che ha dettagliatamente presentato la posizione ufficiale del governo: ma se l’autore dell’articolo, David Gardner definisce le dimissioni dei generali (tre su quattro, a pochi giorni dal pensionamento) “purghe”, le scelte del governo “imposizioni”, il semi-presidenzialismo alla francese “un rischio”, l’eventuale candidatura di Erdoğan “un’occupazione”, è chiaro che un lettore non particolarmente informato si fa un’idea profondamente sbagliata di cosa sta accadendo oggi in Turchia. Cioè, una transizione da un sistema autoritario controllato dalle forze armate a una piena democrazia: che è quello di cui un giornalista documentato – e non in malafede – dovrebbe parlare nei suoi artioli.