La dislessia: problema o dono?

Da Almacattleya

A volte le cose più importanti sono quelle più banali, quelle che diamo per scontato. Però provate a metterci una difficoltà o un handicap e la conquista di tale facoltà può diventare un'impresa titanica.E' quello che può succedere con la dislessia: scrivere e leggere possono sembrare cose di poco conto per chi non è dislessico e io conosco tale difficoltà perché io stessa lo sono.Che cosa comporta la dislessia? Ma soprattutto da dove deriva?Ancora non si ha una spiegazione certa su questa condizione. Alcuni dicono che deriva da un fatto ereditario e colpisca più i maschi.Comunque solo di recente si ha un'idea complessiva della dislessia più giusta ed è proprio l'ambiente scolastico quello più duro. In passato i ragazzi dislessici venivano catalogati come disturbatori della classe perché incapaci di rimanere concentrati oppure stupidi e svogliati che non avevano voglia di fare nulla.Con queste premesse, è facile immaginare come la fiducia in se stessi e soprattutto il giudizio su se stessi crollino miseramente. Ma soprattutto il ragazzo, o ragazza, si convince di essere un totale incapace.In pratica la dislessia è una difficoltà dell'apprendimento e questo comporta anche una difficoltà nello scrivere e nel leggere. Ancora adesso, anche se raramente rispetto al passato, inverto l'ordine di lettere simili cambiando così la comprensione del testo. Mi ricordo che da piccola, giusto per fare un esempio, calciatore e cacciatore avevano lo stesso significato per me oppure trota e torta. Ma non è tutto, da bambina non capivo molto la differenza tra sinistra e destra, tirare e spingere, feriale e festivo... Ovviamente adesso so la differenza.Di recente ho capito che anche la mia difficoltà a vedere quale è il dietro o l'avanti di una maglia dipende dalla dislessia e mi ricordo che da piccola per capire quale scarpa era la destra o la sinistra toccavo la piega interna.Il cervello di chi è dislessico lavora in un modo più impegnativo rispetto a chi non lo è. Forse non saranno le parole esatte, ma è giusto per farvi un'idea.
E' facile pensare come i ragazzi che soffrono di tale difficoltà, e simili, crescano emarginati e questo è stato anche per me, ma se vi dico ciò non è affatto per scatenarvi della pietà. Se l'avete con voi potete portarla da un'altra parte e non osate dire che vi dispiace per me.
Ma come far capire a chi non ce l'ha, come ci si sente?Ho trovato questo documentario che porta queste persone nelle stesse condizioni di chi è dislessico

(vi consiglio di proseguire la visione)
Ma anche una difficoltà può celare dei doni.
Quando dico che ho iniziato prima a disegnare che a parlare non è per darmi un tono o per farmi sembrare come una prescelta del disegno, ma proprio perché, semplicemente, è così. Si può forse che il disegno sia stata una risposta o qualcosa del genere.
Stabilire quanto dipende da me soltanto oppure dal fatto che io sia dislessica credo sia inutile e fuorviante.
Comunque sta di fatto che l'essere dislessici ti può portare grandi cose.
Se non credete a me, credete ai personaggi che verranno qui elencati e che hanno in comune il fatto di essere dislessici:

Bill Gates (Seattle, 1955)

Muhammad Alì (Louisville, 1942)

John Lennon (Liverpool, 1940 - New York, 1980)

Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 - New York, 1987)Autoritratto, 1986

John Fitzgerald Kennedy (Brookline, 1917 - Dallas, 1963)

Walt Disney (Chicago, 1901 - Burbank, 1966)foto di Alan Fisher

Agatha Christie (Torquay, 1890 - Wallingford, 1976)

George Patton (San Gabriel, 1885 - Heidelberg, 1945)foto del 1943

Pablo Picasso (Malaga, 1881 - Mougins, 1973)Autoritratto, 1907

Albert Einstein (Ulma, 1879 - Princeton, 1955)foto di Arthur Sasse, 1951

Winston Churchill (Blenheim Palace, 1874 - Londra, 1965)disegno di Lyn Ott, 1942

Vincent Van Gogh (Zundert, 1853 - Auvers-sur-Oise, 1890)Autoritratto, 1889

Thomas Alva Edison (Milan, 1847 - West Orange, 1931)

Gustave Flaubert (Rouen, 1821 - Croisset, 1880)dipinto di Eugène Giraud, 1856 ca.

Charles Darwin (Shrewsbury, 1809 - Londra, 1882)foto di Julia Margareth Cameron

Hans Christian Andersen (Odense, 1805 - Copenhagen, 1875)dipinto di Christian Albrecht Jensen, 1836

Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 - Vienna, 1827)dipinto di Joseph Karl Stieler, 1820

Napoleone Bonaparte (Ajaccio,  1769 - Isola di Sant'Elena, 1821)dipinto di Jacques-Louis David, 1812 

Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756 - Vienna, 1791)dipinto di sconosciuto (copia), 1777

George Washington (Bridges Creek, 1732 - Mount Vernon, 1799)dipinto di Gilbert Stuart

Isaac Newton (Woolsthorpe-by-Colsterworth, 1643 - Londra, 1727)dipinto di Godfrey Kneller, 1689 

Galileo Galilei (Pisa, 1564 - Arcetri, 1642)dipinto di Justus Sustermans

Leonardo da Vinci (Vinci, 1452 - Amboise, 1519)autoritratto, 1513
 
Carlo Magno (742-814)dipinto di Albrecht Duhrer, 1511-1513
E questi sono solo alcuni.Sono tutti personaggi che in qualche modo hanno rivoluzionato non solo la loro epoca, ma anche quella futura. Alcuni poi erano degli autentici geni (e i dislessici hanno un quoziente intellettivo nella norma o anche superiore).Si può proprio dire che, se superate, le difficoltà lasciano spazio a un terreno fertile di possibilità e di...
Dietro ogni problema c'è un'opportunità. (Galileo Galilei)
Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità (Albert Einstein)
 
Problema insormontabile o dono inappagabile?
Dipende da come lo si vede e da cosa si ha intenzione di fare.


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