La disoccupazione intellettuale dei giovani Italiani (parte I: dati)

Creato il 24 maggio 2013 da Propostalavoro @propostalavoro

Laurea e lavoro… serve o non serve? Sfatiamo un mito: serve, ma non alle condizioni attuali. Soluzione: creiamo le condizioni perché sia utile, altrimenti rassegnamoci a impoverimento e disoccupazione.

Il mercato del lavoro giovanile italiano soffre, paragonato agli altri paesi europei, di un tasso di disoccupazione intellettuale anomalo e preoccupante. In altre parole, in Italia alti titoli di studio non danno alti livelli occupazionali. 

I dati a disposizione (fonte Eurostat) sono preoccupanti: parlando di occupazione, quasi un terzo dei giovani occupati nella prima fascia d'età 15–24 anni (32,8%) ha conseguito solo la licenza media, più del 60% (61,8%) un diploma di qualsiasi tipo, solo il 3,9% la laurea e l’1,5 si è addirittura fermato alla licenza elementare

Considerando invece la disoccupazione nella fascia d'età standard per la popolazione giovanile (19–34 anni), si rivelano ulteriori anomalie. Ci si aspetterebbe un'alta percentuale di lavoratori di basso livello istruttivo. Invece è bassissima la differenza tra i disoccupati con la sola licenza media (27,3%) ed i diplomati (24,1%): il conseguimento di un diploma costituisce un differenziale di soli 3 punti percentuali!

Ma non solo: l’Italia è l’unico paese europeo dove il tasso di disoccupazione dei laureati è più alto di quello dei diplomati e persino di coloro che hanno conseguito la sola licenza media. Parallelamente (come mostra il grafico) è più facile trovare lavoro con la licenza media che con un titolo di laurea.

Da notare che il tasso di giovani 15-24enni laureati ed occupati è omogeneo tra nord e sud Italia: 4 e 3,9%.

Cosa succede, però, una volta conseguita la laurea?

Un giovane italiano impiega circa 5 mesi, in genere, per trovare lavoro dopo aver ottenuto la laurea ed anche nel resto d'Europa l'andamento è lo stesso. 
Tuttavia, bisogna contestualizzare. I giovani tedeschi impiegano 4 mesi, ma il 28% di loro ha già un lavoro al momento della laurea, contro il 7% dei nostri.

Altro problema relativo alla disoccupazione (anche giovanile) in Italia è la sua durata, soprattutto nel confronto con altri paesi europei.
Un confronto con alcuni paesi europei, e con la media dell'Europa a ventisette stati facilita la comprensione di questo dato.

In Italia, a cinque anni dal conseguimento della laurea, rimangono disoccupati più di sei giovani su cento (6,3%), quasi un punto percentuale sopra la media dell'Unione e comunque distanti dai livelli di Regno Unito, Francia, Germania e Svezia. 

La prossima settimana, una riflessione sui dati appena esposti.


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